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Data: 19/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Non puliamo più le metro»: 10 giorni per salvare il servizio

Rischia di colare completamente a picco il servizio di pulizia della metropolitana di Roma. E allora sì, che si completerebbe la rivolta degli utenti, due volte su tre costretti a fare i conti con tutto quello che il metrò della Capitale non riesce ancora a garantire. A pesare oggi, come una spada di Damocle, sull'efficienza di parte del trasporto pubblico locale, incombe una nuova minaccia: lo stop al servizio di pulizia e sanificazione delle gallerie e delle banchine non solo delle linee A e B della metro ma anche delle tratte Roma-Lido e Roma-Viterbo. E il motivo è squisitamente economico. Ancora una volta.
L'Atac da mesi non riesce a pagare la TecnoFer, l'azienda che dal 2014 è stata incaricata di questo compito. E allora da Mantova, sede della società, è arrivato lo scorso 9 febbraio l'aut-aut: o l'Atac provvederà quanto prima a onorare i debiti pregressi oppure dal 28 febbraio il servizio di pulizia delle gallerie sarà interrotto. Di fatto, è una corsa contro il tempo. L'azienda del trasporto pubblico locale deve, infatti, riuscire a mettere insieme in soli 10 giorni la consistente cifra di 1.257.345,52 euro. Nella missiva che la società mantovana ha inoltrato ai vertici apicali dell'Atac - amministratore unico compreso - si legge inequivocabilmente: «La vostra azienda a tutt'oggi deve ancora corrisponderci il corrispettivo contrattuale relativo a tutta l'attività espletata nel secondo semestre del 2016, a tale crescente credito insoluto va altresì aggiunto l'importo dei servizi resi nel corso del 2017».
LA MISSIVA
Ancora: «Tale esposizione debitoria ha creato, per vostra esclusiva responsabilità, una situazione di tensione finanziaria non più sostenibile nella nostra società che non è neppure in grado di anticipare presso gli istituti di credito le fatture emesse nei vostri confronti». L'esito è presto aggiunto: il servizio di pulizia potrebbe interrompersi a partire da domenica prossima. E sarebbe un danno che ricadrebbe in primis sugli utenti.
Perché la TecnoFer, vincitrice nel 2014 di un bando di gara pubblico, provvede nelle ore notturne e di chiusura delle stazioni all'aspirazione delle polveri sottili e al lavaggio delle gallerie e dei binari oltre alla pulizia delle banchine. Un servizio non di poco conto considerata l'altissima - e nociva - concentrazione di polveri sottili, nelle stazioni della metro denunciata da tempo anche dal sindacato interno Sul. A tal proposito l'Atac, secondo le denunce, avrebbe sempre evitato di certificare con puntualità annuale le analisi sulla qualità dell'aria interna alla metropolitana ma è da ricordare come solo le frenate in emergenza dei vagoni sprigionano sui binari polveri in silicio potenzialmente cancerogene.
IL SERVIZIO
Il servizio reso da TecnoFer, sempre a causa delle scarse disponibilità economiche di Atac, negli anni scorsi non è stato garantito con costanza, come invece accade all'azienda dei trasporti Atm di Milano. Gli interventi vengono programmati con una cadenza settimanale se non mensile. Lunedì la consigliera capitolina della lista RomaTornaRoma, Svetlana Celli, presenterà in Campidoglio un'interrogazione. «Vogliamo capire il motivo di questi ritardi nei pagamenti ai fornitori», spiega la Celli. «Su Atac e sulle altre partecipate - conclude - l'amministrazione Raggi è in forte ritardo nel fornire le linee guida e il disegno generale, pretendiamo risposte immediate da parte della sindaca e dell'assessore alle Partecipate Massimo Colomban».

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