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Data: 20/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Auto, via il libretto di circolazione

ROMA «Avevamo preso questo impegno oltre due anni fa e lo abbiamo mantenuto. Presto le autovetture avranno un solo documento al posto dei due attuali, ne sarà responsabile il Ministero e per i cittadini ci sarà un risparmio di 39 euro». È soddisfatto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini del lavoro svolto nell'ambito della riforma della Pubblica Amministrazione.
Il decreto messo a punto dal Mit dovrà passare al vaglio degli altri dicasteri competenti, quello guidato da Marianna Madia e quello dell'Economia di Pier Carlo Padoan, per poi essere portato in Consiglio dei Ministri prima della scadenza della riforma che è fissata per fine febbraio.
CAMBIAMENTO SENZA STRAPPI
«L'obiettivo che abbiamo centrato era anche nelle slides mostrate da Renzi due anni e mezzo fa - ha proseguito il viceministro - su questo aspetto, se non ricordo male, ci ha giocato anche Crozza. Ora non saremo più l'unico paese europeo ad avere due documenti per il possesso di una vettura». Nencini conclude ricordando una battuta: «All'inizio degli anni Novanta Giulio Andreotti dichiarò: è più facile una dichiarazione di guerra dell'Italia agli Stati Uniti che risolvere il dualismo Aci-Motorizzazione. Ora ci siamo riusciti e lo abbiamo fatto senza strappare, gli uffici hanno svolto un ottimo lavoro e siamo in buone relazioni con l'Automobile Club».
Se l'iter andrà avanti, secondo le previsioni di Nencini, il documento unico potrebbe diventare realtà entro fine anno, o all'inizio del prossimo. In realtà alcuni passi verso la semplificazione erano già stati fatti con la smaterializzazione del certificato di proprietà partita nell'ottobre del 2015, una svolta che vede già 15 milioni di vetture sulle 34 circolanti in linea con il nuovo corso. A quanto pare, quindi, si è riusciti a raggiungere il risultato del documento unico senza unificare le due strutture (la Motorizzazione che dipende dal Ministero e il Pra gestito dall'Aci), resteranno due banche dati separate, quella che si occupa dei dati tecnici e l'altra che gestisce quelli giuridici, che si interfacceranno fra loro proprio come prevedeva uno dei punti della legge delega. La semplificazione burocratica consentirà di risparmiare sui bolli e per effettuare un'immatricolazione o un passaggio di proprietà non serviranno più circa 100 euro, ma ne basteranno 61.
IL CONTROLLO DEI CONTI
Meno soldi e meno tempo perso, una buona cosa per gli automobilisti, ma alcune caselle devono ancora essere sistemate. La cosa positiva è che sembra sia finito l'antico braccio di ferro poiché lo stesso ministro ha ammesso che c'è stato dialogo e collaborazione fra Ministero e Aci. L'automobile Club svolge compiti importanti per lo Stato e proprio lo scorso anno è stato incaricato dal Parlamento di rinnovare l'accordo per disputare anche nei prossimi anni il Gran Premio d'Italia di Formula 1 a Monza. Un evento che il nostro paese non poteva perdere, ma che ha costi rilevanti. L'altro aspetto da chiarire è l'eventuale mancato introito per lo Stato (ipotesi esclusa dalla stessa legge delega). In un momento in cui i conti sono sotto pressione e l'Europa chiude una manovra correttiva, la rinuncia a qualsiasi entrata viene valutata con attenzione da via XX Settembre. Un'ipotesi è che il risparmio per gli automobilisti costerebbe 50 milioni l'anno allo Stato, ma c'è chi parla di 90, chi, addirittura, di 150 milioni.

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