L’AQUILA Primo nel sondaggio, commissionato alla società Ipsos, dal Pd regionale. È lui il più votato, il candidato ideale, secondo gli intervistati. Pierpaolo Pietrucci, quarantenne consigliere regionale, è pronto a raccogliere la sfida e ad abbandonare gli scranni, più comodi e redditizzi, dell’Emiciclo per la poltrona di palazzo Fibbioni. La sua investitura ufficiale a candidato sindaco, a meno di clamorose retromarce dell’ultima ora, avverrà nella riunione convocata per mercoledì alle 17.30. I vertici del Partito democratico mantengono il più stretto riserbo, per evitare fughe in avanti e scomode anticipazioni, ma la composizione del puzzle è ormai abbastanza chiara. Un rinnovamento generazionale, se il centrosinistra vincerà le elezioni, che passa attraverso due figure chiave: Pietrucci sindaco e Americo Di Benedetto, attuale presidente della Gran Sasso Acqua, vicesindaco, peraltro amici di vecchia data. A quest’ultimo andrebbe anche l’incarico di direttore generale dell’Ersi, l’Ente regionale per il servizio idrico integrato. I nomi di maggior peso, sul piano numerico e dei consensi, dopo che si sono chiamati fuori dalla competizione la senatrice, Stefania Pezzopane, e il vice presidente del consiglio regionale, Giovanni Lolli, fresco di delega al turismo. PIETRUCCI CANDIDATO. Nessuna conferma ufficiale, nonostante i rumors sempre più pressanti. Certo è che la lista dei “papabili” si va assottigliando, dopo l’uscita di scena di Lolli, la cui candidatura era fortemente caldeggiata dal sindaco, Massimo Cialente, che ha ammorbidito la sua posizione nei confronti di Pietrucci. Resta uno zoccolo duro di resistenza, capeggiato dall’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano e dal presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti, che spostano l’ago della bilancia a favorevole alla candidatura di Di Benedetto. Ma Pietrucci resta in pole position: «Tutto spinge nella mia direzione», si lascia sfuggire, sull’onda del consenso del sondaggio che lo vede staccare di misura Lolli e di parecchi punti Di Benedetto. SONO PRONTO. «In questa fase propendo per l’unione piuttosto che per la concorrenza», il commento di Pietrucci, «è necessario assumersi responsabilità a tutti i livelli. Occorrono generosità e disponibilità, anche a costo di rinunciare a posizioni di privilegio e laute indennità, per il bene collettivo. Vivo la politica con spirito di sacrificio: il ruolo di sindaco dell’Aquila è strategico. Bisogna dare respiro a un progetto decennale, di lungo corso. Gli eventi delle ultime settimane confermano quanto il nostro territorio abbia bisogno di una guida salda. L’Aquila non è una città tra le tante dove si andrà a votare. Dobbiamo operare tutti con coesione e senso di responsabilità ed evitare divisioni», conclude Pietrucci, «fare il sindaco per me è un onore, ma anche un grande sacrifico economico. Sono pronto a rinunciare ai miei 9mila euro mensili per mettermi al servizio della città». ALBANO CAUTO. Più misurata la dichiarazione del segretario comunale del Pd, Stefano Albano, che in vista del vertice di partito, preferisce non sbottonarsi: «Ho convocato gli organismi per mercoledì. Riunione che, probabilmente, slitterà di un giorno, per impegni istituzionali. Subito dopo, convocheremo l’incontro con tutta la coalizione. C’è necessità di accelerare i tempi e chiudere la partita».