Uscire dalla riunione di giovedì (non più domani come programmato) con una fumata bianca almeno sul metodo, fermando lo stillicidio. Questa l'unica ricetta per far uscire dalle sabbie mobili il Pd sulla scelta del proprio candidato alle amministrative: al momento in pole ci sarebbe Pierpaolo Pietrucci. In un momento in cui ognuno gioca la propria partita e rispetto al caos del livello nazionale del partito, non resta che fare le primarie: evenienza su cui lo stesso Pietrucci nicchia. Ne è convinta la senatrice Stefania Pezzopane che guarda con preoccupazione la situazione aquilana. «E' l'unica via visto che non esiste un candidato che mette d'accordo tutti spiega la Pezzopane Peraltro le abbiamo fatte in ogni occasione, perfino per il secondo mandato del sindaco Cialente e per le regionali. Spero proprio che nella riunione si dia la possibilità ad ognuno di giocare la propria partita. É l'unica garanzia di trasparenza in un momento delicato per il centrosinistra». Ovviamente la Pezzopane non ci pensa neanche ad essere la candidata della provvidenza, del resto lo aveva già detto in tempi non sospetti e lo ribadisce ora. Fan delle primarie anche l'assessore Pietro Di Stefano: «In questo momento di caos è necessario. Nessuno deve avere timore di misurarsi in un confronto democratico» chiosa Di Stefano che però non intende assolutamente candidarsi. Meno integralista sul dibattito primarie, l'assessore Maurizio Capri che non ne fa una questione di principio; chiede però più trasparenza al partito e maggiore incisività. «Il sondaggio c'è o non c'è? E chi lo ha commissionato? Ci sono troppe cose oscure, c'è mancanza di trasparenza nel partito. E' assurdo che un dirigente pd debba sapere le cose dalla stampa. Ho la sensazione continua Capri - che si navighi a vista e si lancino degli input alla stampa solo per vedere l'effetto che fa. Il gruppo dirigente si sta rendendo complice di una comunicazione sbagliata. Mi interessa poco se si fanno o non le primarie, l'importante è decidere subito».
BATTAGLIA IN RETE
Intanto, a proposito di comunicazione, su facebook imperversa la politica dei like e delle frasi criptiche ad effetto. Ieri le bacheche erano roventi: «In effetti, piacerebbe anche a me leggere il risultato del sondaggio» ha sottolineato ironico Carlo Benedetti. E l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano si è lasciato andare ad un commento sibillino: «La pazienza ha un limite - ha scritto sulla sua bacheca - oggi ampiamente superato». Profetico Massimo Cialente che ha inteso ribadire come vi sia «un preoccupante abbandono di ogni regola, da Roma alla periferia. Attenti - l'avvertimento - così si rompe il giocattolo». Anche il primo cittadino si troverà a dover fare la sua scelta elettorale: potrebbe decidere di restare fuori dalla mischia riservando il suo bagaglio di voti per una causa più alta, vedi la Camera, sostenere un candidato al di fuori del centrosinistra vista l'aria che tira, oppure promuovere una new entry spiazzante. Nel caso di primarie vere di coalizione potrebbe decidere di essere della partita anche il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti. Resta da capire quale sia l'opinione della coalizione rispetto alla complessa situazione del Pd e rispetto alle primarie. Sel e Rifondazione non le vogliono, le chiedono invece i centristi socialisti e IdV.