ROMA La trattativa è aperta. Ma si continuerà a negoziare con le pistole sul tavolo. Il governo per ora, tira dritto sull'emendamento Lanzillotta inserito al Senato nel decreto milleproroghe. Il provvedimento è stato blindato con la fiducia, che sarà votata oggi, anche alla Camera. La norma che consente alle black car, le auto del noleggio con conducente di raccogliere passeggeri per strada senza dover necessariamente tornare alla rimessa, resterà in vigore. Le auto bianche, i tassisti, hanno continuato fino a ieri con il loro sciopero selvaggio che va ormai avanti, tra manifestazioni e lanci di bombe carta, ininterrottamente da una settimana.
Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ieri come annunciato ha aperto il tavolo di confronto con la categoria per provare a trovare una mediazione, ha esordito spiegando ai sindacati che rappresentanto i tassisti che «si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce». Il primo obiettivo, insomma, era quello di svuotare la piazza. Èstato raggiunto. Ieri sera il vice ministro Riccardo Nencini ha annunciato l'accordo con le sigle che si sono dette pronte a fermare le proteste. Nel lunghissimo vertice di ieri hanno preso parte da un lato, oltre a Delrio, il vice ministro Riccardo Nencini e il sottosegretario Simona Vicari, e dall'altro uno sterminato elenco di sigle, Unica Taxi Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Taxi, Federtaxi-Cisal, Fast Taxi Italia, Usb Taxi, Unimpresa, Satam, Tam-Acai, Uri Taxi, Uri, Legacoop, Claai, Confartigianato Trasporti, Cassartigiani, Cna Fita, Confcommercio, Confcooperative, Mit Movimento Italiano Tassisti. La serata è passata a provare a scrivere un documento congiunto in grado di convincere i tassisti scesi in piazza a mettere fine alle proteste.
IL MESSAGGIO
Il messaggio è abbastanza semplice: l'emendamento Lanzillotta, per ora, non si può toccare. Ma il governo e i rappresentanti delle auto bianche continueranno a stare insieme al tavolo e, entro un mese troveranno una soluzione condivisa. Una soluzione che passerà per l'emanazione del decreto ministeriale previsto dalla legge 40 del 2010, al quale erano state rinviate le norme attuative sugli Ncc, il noleggio con conducente, previste da un'altra legge, la 21 del 1992, che era stata modificata nel 2008 dal governo Berlusconi introducendo regole molto stringenti per le black car, come l'obbligo di rientrare in rimessa tra una corsa e l'altra, con i garage che obbligatoriamente dovevano essere situati nel Comune che aveva rilasciato la licenza.
Una sorta di muraglia cinese tra il servizio taxi e gli Ncc. Una catena divenuta ancora più stringente per le black car quando anche in Italia è sbarcata la piattaforma Uber. Se un'auto a noleggio non può prelevare i clienti per strada, il servizio promosso dalla piattaforma è praticamente irrealizzabile. Proprio quegli obblighi erano stati «congelati» dall'emendamento Lanzillotta.
LA PARTITA
La partita dunque, non è chiusa. Anzi, si aprirà proprio a partire da oggi, da quando cioè, il decreto ministeriale con il quale il governo ha promesso ai tassisti che l'emendamento Lanzillotta sarà superato, dovrà essere riempito di contenuti. Non sarà semplice. Basta ascoltare le parole di uno dei leader della protesta, Oreste Catelli. «Noi», ha detto, «siamo servizio pubblico e il servizio pubblico non si tocca. Con tariffe imposte dal Comune, orari definiti e numero di vetture contingentato, sempre dal Comune. Non lavoriamo quindi, e lo voglio dire forte e chiaro, all'interno di un libero mercato».
Quello stesso libero mercato che invece bussa prepotentemente alle porte non solo dei tassisti, ma di molte altre categorie, come dimostra la protesta congiunta degli ambulanti e dei balneari cher ieri si sono uniti alla piazza delle auto bianche per protestare contro le liberalizzazioni della direttiva Bolkestein che impone la messa a gara di tutte le concessioni. Proteste che trovano sponde politiche trasversali. Sono stati diversi ieri i gruppi parlamentari che si sono detti disponibili a ritirare qualsiasi proposta di modifica se il governo avesse cancellato l'emendamento Lanzillotta.
Il Movimento Cinque Stelle, sceso addirittura in piazza con il sindaco di Roma Virginia Raggi, si è persino spinto ad annunciare un voto favorevole al provvedimento del governo alla Camera se depurato dalla norma sui tassisti.