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Pescara, 24/07/2024
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Data: 22/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Sviluppo del territorio lettera del sindacato di Domenico Ronca(*)

Gentile direttore, tramite il suo giornale vorrei rivolgermi all’Onorevole Lolli. Caro Lolli, come sa, noi sosteniamo con forza, per il nostro territorio, l'idea di uno sviluppo industriale intelligente, sostenibile, inclusivo che è la premessa di importanti progetti messi in campo dal suo assessorato e da questa giunta regionale che sono: la carta di Pescara, il progetto Flumen, il patto per lo sviluppo. Per queste ragioni il ruolo che vogliamo esercitare è quello propositivo, e quindi, con questo spirito abbiamo elaborato proposte che possono, a nostro avviso, coniugarsi con il concetto di sviluppo intelligente, sostenibile, inclusivo. Oltre a convenire con le premesse del progetto Flumen che recita: "è opportuno il riconoscimento di area di crisi complessa per il territorio oggetto del progetto" riteniamo vada meglio chiarito e definito il concetto di occupazione dal punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo, e quindi il rapporto tra stabilità e precarietà nel rapporto di lavoro. Noi riteniamo che, non per forza l'esigenza troppo spesso rivendicata dalle aziende, di avere maggiore flessibilità debba necessariamente produrre precarietà e riduzione dei diritti e delle tutele, come, purtroppo, sta avvenendo e sempre più frequentemente a danno delle giovani generazioni. Pensiamo, perciò, di proporre di inserire dei parametri che riguardano il rapporto numerico tra lavoratori subordinati assunti a tempo indeterminato e le varie altre tipologie contrattuali che stabilisca una soglia oltre la quale si perda il diritto ai benefici delle risorse dedicate o si è esclusi dalla partecipazione ai bandi. Così come pensiamo che il nostro riferimento nel rapporto di lavoro debba essere il contratto collettivo nazionale di lavoro (sottoscritto sia dalle associazioni datoriali che rappresentano le aziende che da quelle sindacali che rappresentano i lavoratori), pertanto, riteniamo che anche le aziende che applicano deroghe dai ccnl di categoria e dai contratti di secondo livello, anche se sottoscritte con rsu interne (se non inseriti in accordi che vedano la partecipazione delle organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL di categoria), debbano essere escluse dai bandi e dai benefici che la carta di Pescara e il patto per lo sviluppo prevedono.

(*) segretario FILCTEM-CGIL PESCARA

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