MONTESILVANO Sono tanto arrabbiati. La multa l'hanno presa e ora devono pagarla, ma prima vogliono visionare il video e i fotogrammi delle immagini che testimoniano, o no, il loro comportamento dubbio sull'applicazione delle regole del codice della strada. Come a dire: pagherò la sanzione, da 41 a oltre 160 euro con le riduzioni entro i 5 giorni dal ricevimento della posta, ma prima me lo devono dimostrare che ho sbagliato. Con questo atteggiamento e multe alla mano, recapitate a casa di fresco, i cittadini , alcuni provenienti da fuori regione, che si sentono "truffati" dal sistema di rilevazione delle infrazioni installato il 28 ottobre scorso al semaforo all'incrocio tra corso Umberto, via Adige e via Silvino Di Giovanni, ieri si sono messi in fila agli sportelli del comando municipale di piazza Montanelli per chiedere informazioni su come uscire dal pasticcio ed, eventualmente, pagare la sanzione ridotta prevista, dopo aver visionato le immagini che li ritraggono mentre commettono le presunte infrazioni. L'atmosfera era pesante ieri mattina al comando dei vigili di palazzo Baldoni. Hanno imprecato, minacciato una class action, chiesto la rateizzazione delle multe e anche annunciato «di non mettere più piede a Montesilvano», città che, a suo dire, attua «una politica scorretta» ai danni di migliaia di cittadini che in questi mesi si sono visti recapitare multe a raffica soprattutto per aver oltrepassato il semaforo col rosso, su corso Umberto direzione Pescara o tirato dritto quando non era ancora scattato il verde per girare a sinistra verso via Adige. Va dritto al punto, Bruno Giovati, originario di Varese, residente da 30 anni in città: «Ho torto e pagherò i miei 128 euro, le foto non mi interessa neppure vederle. Quello che contesto è il comportamento politicamente scorretto della disinformazione sull'avvio del rilevatore. Inoltre, qui c'è la consuetudine che si passa anche con il giallo, altrimenti gli automobilisti dietro si incazzano e ti strombazzano. Ma io mi chiedo: è possibile che in questa città ci siano diecimila autisti indisciplinati? Forse bisognerà pensare a una class action per ottenere giustizia». E' disorientato, Mirko De Felice, rappresentante pescarese di una compagnia telefonica: «E' la terza multa che prendo in vita mia, non mi era mai successa una cosa simile, mi contestano di essere passato col rosso, ma io sono sicuro di non averlo mai fatto». Alla signora Katia contestano una sosta vietata. Ha appena pagato 74 euro, a fronte di 99,50 tariffa intera. Ha le lacrime agli occhi e il trucco si scioglie mentre racconta di essere «disoccupata e malata e con questi soldi avrei dovuto comprarmi le medicine». Concetta Di Campli è una madre angosciata: «Mio figlio era alla guida, ma la macchina è intestata a me e ora, oltre pagare la sanzione di 52 euro e 77 centesimi, vorrei sapere a chi tolgono i punti alla patente, se a me o a mio figlio». Entra in un ufficio del comando dei vigili e qualche minuto dopo esce col verdetto: «Li tolgono a me». Francesco è di Pescara e impreca allo sportello mentre fa la fila. A Montesilvano, ultimamente, è transitato tre volte e ha preso tre multe in due settimane: «Una da 43 euro, una da 52 e una da 166 euro, per passaggio col rosso e mancata svolta a sinistra. In pratica al semaforo sono andato dritto, senza attendere il verde che mi consentiva la svolta a sinistra. Sono arrabbiato, so che ci sono stati tanti ricorsi e ogni volta che suona il postino alla porta ho il terrore che sia un'altra contravvenzione. Una cosa è certa: a Montesilvano non metto più piede». La signora Maione va a caccia dei numeretti, ma la macchinetta erogatrice non c'è. I piccoli ticket sono arrotolati accanto a uno sportello. Ne strappa uno e poi racconta di essere stata fotografata dal photored il 15 dicembre scorso alle 10,30 mentre attraversava una barriera che chiudeva metà carreggiata. Entra negli uffici a visionare le immagini e poi sentenzia: «Hanno ragione, pagherò i 117 euro». Felicetta Merla arriva da Termoli per pagare il verbale «perché dal sito internet non sono riuscita a entrare». E' un fascio di nervi e quasi scoppia in lacrime, la signora Antonella: «Non posso pagare 160 euro di multa per tre secondi di giallo, li ho contati, uno, due, tre», indica con le dita, «perché prendo solo 480 euro di pensione: chiederò la rateizzazione». Si può fare? «In certi casi, sì», risponde un vigile. Infine, Mario Serafini, con un fascio di carte in mano, annuncia un ricorso dopo aver preso una multa di 41 euro per divieto d'accesso in via D'Annunzio.