L’AQUILA Il sondaggio della discordia. Commissionato dal Pd regionale e nazionale, sarebbe dovuto rimanere nei cassetti della direzione del partito. Ad esclusivo uso e consumo interno. Ma la fuga di notizie, e la pubblicazione sul Centro del risultato che attribuisce al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci il più alto indice di gradimento ha fatto saltare tutti gli equilibri, rispolverando velate ambizioni e vecchie ruggini. Una spaccatura che si consuma anche sui social, tra post di smentite, frecciatine all’indirizzo dei papabili candidati, citazioni storiche e richiami all’arte. Ieri mattina, sulla bacheca Facebook di Pietrucci è comparso un dipinto d’epoca, con la scritta “Restaurazione”, che ritrae i sovrani europei intenti, dopo il congresso di Vienna del 1814, a ristabilire il potere assoluto teso a contrastare le idee rivoluzionarie di Napoleone. Esplicito il riferimento a quanto sta accadendo in città. Nel pomeriggio, la risposta di Americo Di Benedetto, che ha pubblicato “L’allegoria del buono e del cattivo Governo”, di Ambrogio Lorenzetti. TRA STORIA E ALLEGORIA. Ha preferito non rilasciare dichiarazioni, Pietrucci, dopo la richiesta delle primarie avanzata da Di Benedetto e dall’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, ma il post su Fb parla chiaro: la Restaurazione, con i sovrani che riprendono in mano il potere. «La rivoluzione non ci sarà mai», scrive Pietrucci. Come dire: si blocca il rinnovamento, in nome del vecchio che ritorna in auge. La replica di Di Benedetto, sempre sui social, ha la stessa caratura storica: il messaggio dell’allegoria di Lorenzetti è che «solo se l’amministrazione della cosa pubblica avviene su principi di giustizia sociale, il popolo trae beneficio dal governo». MISTERO SONDAGGIO. Prima negato, poi confermato. Il sondaggio del Pd c’è, eccome. Commissionato dalla direzione regionale, come sempre avviene prima di una tornata elettorale, ha preso in considerazione solo tre nomi: Giovanni Lolli, Pierpaolo Pietrucci, e Americo Di Benedetto. Fuori il presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti e l’assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano che il sindaco Massimo Cialente, aveva chiesto di valutare. IL PIU’ POPOLARE. È Pietrucci il più popolare, con uno scarto minimo su Lolli. Secondo il sondaggio, l’alto indice di gradimento trova terreno fertile nella fascia più giovane dell’elettorato, fino ai 50 anni. Pietrucci raccoglie consensi nel centrosinistra, ma anche tra i 5 Stelle e nell’ambito della destra. POSIZIONE CONSOLIDATA. Distacco minimo per Lolli, il più votato dai 50 anni in su, secondo il sondaggio telefonico effettuato tra gli aquilani dalla società Ipsos. Il vicepresidente del consiglio regionale si piazza bene nella fascia media e guadagna punti nell’elettorato radicato di centrosinistra. POCO NOTO. A penalizzare Americo Di Benedetto, sempre secondo i risultati delle domande formulate su notorietà, indice di gradimento e scelta di voto, è «la scarsa popolarità». Poco conosciuto, soprattutto tra la popolazione più anziana. La sua è una posizione di netto discacco rispetto a Pietrucci e Lolli. DOCUMENTO RISERVATO. Impostato come un sondaggio riservato, da utilizzare all’interno del Pd per “le opportune valutazioni pre-elettorali”, il documento è uscito allo scoperto provocando numerosi mal di pancia interni al partito. Una spaccatura che ha prodotto il rinvio della riunione tra i vertici Pd, prevista per oggi e, in un clima di evidenti turbolenze, spostata a venerdì.