CELANO Scoppia l’ennesima polemica sui dossi di Celano e della frazione avezzanese di Paterno: ieri un bus della Tua (ex Arpa) ha rotto le sospensioni dopo aver percorso via Oreste Ranelletti a Celano. Il pullman che doveva raggiungere Avezzano è stato costretto a fermarsi e i passeggeri sono dovuti scendere. Hanno atteso l’arrivo di un altro mezzo. Le proteste non sono mancate e una nuova segnalazione sulla pericolosità dei dossi è arrivata da Giancarlo Sociali della polizia locale di Aielli. Sociali da tempo evidenzia la problematica e la situazione di illegalità. Il ministero dei Trasporti, infatti, ha stabilito che i dossi artificiali di Celano e di Paterno vanno rimossi perché troppo alti e pericolosi. I primi dossi, quelli non in regola, furono installati una decina di anni fa. All’inizio dello scorso anno il Ministero ha stabilito che i rallentatori vanno rimossi «per la loro effettiva pericolosità» i manufatti posizionati nel comune di Celano in via La Torre, in via Oreste Ranalletti e in via Granatieri di Sardegna «in quanto non risultano conformi alle normative vigenti». La rimozione avrà un costo importante per la collettività. Si tratta di dossi installati con la normativa dell’epoca e non più in regola. Lo stesso problema riguarda Avezzano. «Se pur segnalati», spiegano dal ministero dei Trasporti, «risultano non adeguati anche in termini di dimensioni, particolarmente per quanto riguarda l’altezza, i manufatti situati in via Fracassi a Paterno. Pertanto l’amministrazione comunale di Avezzano è invitata alla sollecita rimozione».