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Data: 23/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative - Sindaco, Bafile supplica Lolli. Cialente contro i cerchi magici. Pezzopane: «I sondaggi non bastano la strada giusta è quella delle primarie»

Da una parte l'appello alle Primarie di Pezzopane, Cialente e Palumbo; dall'altra la lettera aperta, che suona come una supplica, rivolta a Giovanni Lolli per convincerlo a candidarsi a sindaco. Il Pd sembra un kamikaze pronto a esplodere. Partiamo dalla lettera di Mimmo Bafile, classe 1940, prima tessera comunista nel 1964. «Caro Giovanni non serve una ricerca, non tengono i sondaggi si legge - Quel sindaco sei tu, nessun altro che tu». «Tu sei l'unico che può raccogliere il testimone ed evitare che, nulla del positivo che è stato fatto, vada disperso e, che su questa fondazione, si innesti uno slancio nuovo per compiti ancora più difficili che L'Aquila ha davanti».
IRONIA
Nel ringraziare l'autore della lettera aperta, il sindaco Massimo Cialente lancia dardi avvelenati. «Non pubblico opere d'arte, né quadri né statue. Forse metterei la Pietà più che l'Urlo. Trovo che la vicenda della scelta del mio successore nel centro sinistra si stia venando di situazioni inaccettabili. Ritengo anzitutto che qualcuno debba chiedere scusa ad alcuni amici e compagni, per aver appreso del sondaggio solo dai giornali». Tuttavia se il sondaggio c'è stato davvero risulta difficile che proprio il sindaco Cialente non lo abbia mai visto. Poi l'affondo: «Ormai anche all'Aquila vi sono cerchi magici, con qualche irresponsabile, mentre non esiste più il ruolo dei gruppi dirigenti, né di coloro che in questi anni hanno tirato avanti la carretta. Ma questo è il nuovo che avanza. Leggo che il compagno Fabio Ranieri, afferma che le primarie si possano fare solo se di coalizione, mai di partito, visto che il partito risolve nel suo interno le scelte. E' l'esatto opposto di quanto fu detto in occasione delle elezioni regionali, quando si decise di proporre un solo candidato, e poiché ne erano in predicato almeno tre, il Pd fece le primarie interne. Il gruppo dirigente era lo stesso di allora, compreso Fabio Ranieri. Le primarie non sono la freccia della macchina, ora funzionano, ora no. Ora fanno comodo, ora no. Tra l'altro mi chiedo su cosa si sceglierebbe nel partito. C'è un programma complessivo e l'interpretazione di ciascuno dei possibili candidati su i alcuni aspetti essenziali di esso? Ma soprattutto mi chiedo quale partito. Stiamo assistendo alla follia della scissione. La risposta, da parte di una classe dirigente vera, capace, e non restauratrice delle vecchie politiche dei caminetti, è quella di ritrovarsi su progetti politici».
DIREZIONE
La senatrice Stefania Pezzopane prova a tenere la barra diritta rilanciando sulle primarie come vero strumento di democrazia. «La scelta del candidato sindaco non può passare per le impervie vie dei sondaggi. Questi possono essere utili strumenti per misurare gli umori della città, ma vanno usati con parsimonia e saggezza, mai come un grimaldello per forzare la mano, né tanto meno tanto divulgati per vedere l'effetto che fa. Le primarie non sono una panacea, ma uno strumento di democrazia, partecipazione e trasparenza. Nella situazione di crisi che si sta vivendo, ritengo che non se ne possa fare a meno». Della stessa idea il capogruppo Stefano Palumbo che mette però al primo posto i programmi nell'ottica di una visione della città futura.

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