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Data: 23/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
La Pezzopane: le primarie unica strada. La senatrice invita tutti a utilizzare quello che è «uno strumento di democrazia, partecipazione e trasparenza». Il dibattito sui social. Ironie su Facebook e Cialente bacchetta

L’AQUILA «Nella situazione di crisi che si sta vivendo ritengo che non si possa fare a meno delle primarie. Rinunciarvi equivarrebbe a un balzo nel passato». Finora è rimasta alla finestra. Ha preferito evitare di buttarsi nella mischia delle polemiche. Ma dopo le diatribe consumate sui social dai maggiori esponenti del Pd, anche la senatrice Stefania Pezzopane è uscita alla scoperto, richiamando tutti ad un gioco di squadra. E ponendo il paletto delle primarie, «come necessario strumento di democrazia».
PRIMARIE INDISPENSABILI. «A pochi mesi dalle prossime amministrative, il Pd ha una grande responsabilità. Quella di assicurare alla città una candidatura forte e condivisa, per proseguire nella strada della ricostruzione materiale, culturale e sociale», dichiara la Pezzopane, «ritengo positivo che ci siano più esponenti del Pd pronti a mettersi in gioco per la guida della città. È il segnale che il nostro partito è in grado di esprimere più individualità, ma la scelta del candidato sindaco non può passare per le impervie vie dei sondaggi: strumenti utili per misurare gli umori della città, ma che vanno usati con parsimonia e saggezza, mai come un grimaldello per forzare la mano, né pubblicizzati per vedere l’effetto che fanno».
STRUMENTO DI DEMOCRAZIA. La Pezzopane definisce le primarie «uno strumento di democrazia, partecipazione e trasparenza». «Ho partecipato alle primarie per la mia candidatura al Senato, lo stesso ha fatto Giovanni Lolli per la sua candidatura in Parlamento anni fa. Il sindaco Massimo Cialente vi si è sottoposto ben due volte», ricorda la Pezzopane, «Pierpaolo Pietrucci le ha vinte per candidarsi in Regione. Nella situazione di crisi che si sta vivendo, ritengo che non se ne possa fare a meno. Rinunciarvi sarebbe un ritorno al passato». TROPPO CHIASSO. «Il Pd ne deve discutere con serenità e con i tempi giusti», annonisce la Pezzopane, «si vota a giugno e per i candidati è arrivato il tempo di proporre i loro programmi e sottoporsi al democratico giudizio degli elettori. Il centrosinistra ha ben governato. Il ruolo del sindaco Cialente è stato determinante. Dopo il 6 aprile siamo riusciti a condividere con gli aquilani la voglia di ricostruire e tornare a sperare. Da allora abbiamo affrontato ogni sfida elettorale, anteponendo l’interesse della città e del territorio ai pur leciti interessi e carriere personali. Grazie a questo gioco di squadra, il Pd può vantare una sua rappresentanza in Parlamento e in Regione».
PD A RISCHIO. Troppe polemiche. Pezzopane lo dice a chiare lettere: «Se dovessero prevalere logiche individalistiche e autoreferenziali, che ci allontano dai veri temi su cui confrontarci, per gli aquilani diventerebbe sempre più difficile seguirci. Rompiamo gli indugi e acceleriamo sulle primarie, perché i veri temi su cui Pd e coalizione di centrosinistra dovranno misurarsi sono altri: lavoro, scuole sicure, ricostruzione, centro storico e frazioni, ruolo del capoluogo, ospedale, infrastrutture, ambiente, turismo, Gran Sasso».
CITTÀ FUTURA. «Il metodo di approccio alla prossima competizione elettorale», afferma Stefano Albano, capogruppo Pd in consiglio comunale, «deve essere quello di un ritorno ai principi, alla base e alla politica programmatoria. Non è sufficiente rispondere alle necessità impellenti: dobbiamo porre le basi per un’idea condivisa di città e di territorio. È giunto il momento di ragionare del ruolo che L’Aquila dovrà avere nei prossimi anni».

Il dibattito sui social. Ironie su Facebook e Cialente bacchetta

L’AQUILA Si sta consumando sui social, a suon di post con riferimenti storici, opere d’arte, quadri d’epoca, la campagna elettorale del Pd. Abbandonate le sedi canoniche, le riunioni di partito e le assemblee popolari, si è scatenata la guerra dei like su Facebook. Tutti alla ricerca di un consenso mediatico, che passa inevitabilmente attraverso la piattaforma on line. Dal post del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, con il ritratto della “Restaurazione”, alla risposta di Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua, che ha pubblicato “L’allegoria del buono e del cattivo Governo”, di Ambrogio Lorenzetti, fino al “Quarto stato” postato dall’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, è tutto un fiorire di dipinti, con tanto di blasonati spunti culturali e commenti al seguito. Compreso quello sarcastico di Carlo Benedetti: «Tra un po’ facciamo un concorso Ripam per il Ministero dei Beni culturali e architettonici, invece delle primarie!». Puntuale, ieri mattina, la risposta piccata del sindaco Massimo Cialente. Sempre su Facebook. L’URLO DI MUNCH. «Non pubblico opere d’arte, né quadri, né statue. Se lo facessi, forse metterei “La Pietà” di Michelangelo, piuttosto che l’Urlo di Munch», scrive il sindaco, «trovo che la vicenda della scelta del mio successore nel centrosinistra si stia venando di situazioni inaccettabili. Ritengo che qualcuno debba chiedere scusa a chi ha appreso del sondaggio solo dai giornali. Ormai, anche all’Aquila ci sono cerchi magici, con qualche irresponsabile, mentre non esiste più il ruolo dei gruppi dirigenti, né di coloro che in questi anni hanno tirato avanti la carretta. Ma questo è il nuovo che avanza». RANIERI FA CONFUSIONE. «Il compagno Fabio Ranieri afferma che le primarie si possono fare solo se di coalizione, mai di partito, visto che il partito risolve al suo interno le scelte, È l’esatto opposto», ricorda Cialente, «di quanto fu detto in occasione delle elezioni regionali, quando si decise di proporre un solo candidato e , poiché ne erano in predicato almeno tre, il Pd fece le primarie interne. Il gruppo dirigente era lo stesso di allora, compreso Fabio Ranieri. Le primarie non sono come la freccia di una macchina che funziona ora sì, ora no. Solo quando fanno comodo. Il problema non è soltanto nel Pd: dov’è il resto della coalizione di centrosinistra? Che cosa sta succedendo?». PRIMARIE DI COALIZIONE. Immediata la replica di Ranieri: «Sono piuttosto coerente e penso di avere sufficiente memoria per essere in grado di ricordare ciò che dico, compresa l’utilità dello strumento delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Ovviamente di coalizione, perché non stiamo decidendo una “carica” del Pd, ma di tutto il centrosinistra. Quanto ai cerchi magici, di solito li fa chi esercita un ruolo, non i volontari della politica. Sono sempre stato contrario ai sondaggi: penso che la città si aspetti soluzioni per il futuro, non chiacchiere e giochetti». Poi l’affondo: «Questo post potrebbe, a breve, non riguardarmi più», dice Ranieri lasciando presagire l’uscita dal Pd. IRRESPONSABILI. Affermazioni che hanno animato il dibattito sui social: «Ritengo che sia da veri irresponsabili gettare benzina sul fuoco in momenti come questo», scrive Giulia Fascetti, «il luogo deputato per discutere è il partito. State dando uno spettacolo penoso». Carla Ferrero parla di «sceneggiata indecente che, anche all’Aquila, il Pd sta offrendo, in barba ai problemi della sopravvivenza quotidiana»

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