SULMONA Appena 7 bus su 23 funzionano, meno di un terzo di quelli abbandonati nella rimessa-discarica alla zona industriale. Qui i 14 autisti rimasti, la metà rispetto a qualche anno fa, si dividono il volante dei pochi mezzi parcheggiati in un capannone dove il tetto di onduline è venuto giù in più punti e una rete non basta a tenere lontano piccioni e topi. Dodici pullman sono rotti, 4 in riparazione e altrettanti in demolizione, tre in disuso perché troppo vecchi o inadeguati (fra cui quello elettrico che si ferma in salita). Lo sperpero di denaro pubblico si registra a ogni passo all’interno della rimessa, dove gli autobus con targhe del 1994 sono stati smontati e i pezzi vengono impiegati per far camminare quelli più vecchi e inquinanti. «Andiamo in giro per le strade con autobus vecchi di 30 anni», raccontano gli autisti, «mentre i più nuovi sono fermi e su tutti il Comune continua a pagare i bolli». Fra le carcasse degli autobus spuntano rifiuti, cassonetti tolti dalle strade perché malmessi, campane per la differenziata e pensiline rotte, circondate da erbacce. Molti anche i mezzi della nettezza urbana lasciati all’esterno del capannone, dove la parte posteriore sembra una sorta di sfasciacarrozze per mezzi pesanti, fra camion e bus. Con la piattaforma per il lavaggio e la manutenzione in abbandono, come tutto il resto attorno. Dal canto suo, nel consiglio comunale di ieri l’assessore ai Trasporti, Alessandra Vella, non ha nascosto le difficoltà, annunciando l’esternalizzazione del servizio. «Ereditiamo una situazione grave», ammette, «siamo in contatto con la Regione per montare sui bus impianti a metano. Oggi sono solo 7 o 8 quelli funzionanti, che sono però vecchi di più di 20 anni e con migliaia di chilometri. Pensiamo all’esternalizzazione». Proposta che non piace al consigliere di minoranza Alessandro Lucci (Sbic) e su cui anche i colleghi di maggioranza Roberta Salvati, Andrea Ramunno e Fabio Pingue invitano a una maggiore attenzione nei confronti degli utenti. Cittadini che contribuiscono con appena 60mila euro di biglietti e abbonamenti, a cui vanno scorporate le spese per il personale di 720mila euro, 44mila di manutenzione, 90mila di carburante, 55mila di gestione. Con un contributo regionale di 560mila euro.