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Data: 24/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Maltempo, gennaio nero un conto da 250 milioni

PESCARA Mentre i sindaci del Teramano annunciano la marcia su Roma, ieri il governatore Luciano D'Alfonso è tornato a Palazzo Chigi per riassumere al premier Paolo Gentiloni cosa sta accadendo nell'Abruzzo che frana, la regione ferita dai terremoti, dove strade e costoni continuano a sbriciolarsi con lo scioglimento della neve, interi centri abitati rischiano di essere inghiottiti dal fango, i Comuni non sanno come muoversi e dove trovare i soldi per mettere in sicurezza le scuole; le piccole aziende faticano a rialzarsi. I soli danni diretti causati dall'ondata di maltempo di gennaio sono stati quantificati in 250milioni. Impossibile fare una stima di quelli indiretti in assenza, al momento, di un adeguato strumento normativo. Ma il conto è salatissimo se si aggiungono i danni causati dai vari terremoti tra il mese di agosto e quello di gennaio alle strutture pubbliche e private.
LA MISSIONE Nella nuova missione romana il governatore si è fatto accompagnare da una delazione ristretta: il sottosegretario Mario Mazzocca, con delega all'Ambiente e alla Protezione civile, e il capo di Gabinetto della Regione, Fabrizio Bernardini. Dopo tutto, c'era solo da illustrare il ricco dossier Abruzzo. Un paio d'ore a colloquio con il presidente del Consiglio per sottolineare una serie di esigenze che arrivano dai territori, in particolare dal Teramano. Primo, l'ampliamento del cratere sismico, con l'inserimento dei Comuni rimasti fuori dal precedente decreto, come deliberato anche dall'ultimo consiglio regionale di martedì scorso. Altra questione posta sul tavolo del governo: il riconoscimento dei danni diretti causati dalle varie calamità del gennaio scorso, sui quali il governo avrebbe ribadito la propria volontà di soddisfare le esigenze dell'Abruzzo, e di quelli indiretti, sui quali c'è al momento solo l'impegno a prendere in considerazione gli elementi contenuti nel dossier.
D'Alfonso ha poi insistito sulla necessità di individuare risorse aggiuntive per fronteggiare il dissesto idrogeologico, considerato che la situazione si aggrava ormai di ora in ora e frane e smottamenti stanno riportando alcune zone interne dell'Abruzzo indietro di qualche secolo: isolati da tutto, ieri a causa delle alte montagne che allontanavano i confini della regione, oggi a causa delle strade statali e provinciali che si aprono come il burro, perché nei decenni precedenti bastava coprire le buche con un po' di catrame e brecciolino per portare la polvere sotto il tappeto. Altra richiesta formulata a Gentiloni, l'elaborazione di uno strumento giuridico a sostegno delle micro imprese. Un comparto già sofferente da tempo in Abruzzo per via della crisi economica e oggi costretto a portare sulle spalle anche il peso di quel mix micidiale sisma-neve che ha piegato le gambe alle attività artigiane e alle piccole imprese. Tra le possibili misure suggerite, c'è quella di alleggerire la leva fiscale per ridare ossigeno a chi ha subito il blocco della propria attività economico o un crollo degli affari.

SCUOLE Altra richiesta portata sui tavoli romani (nel pomeriggio c'è stata anche la cabina di regia con Vasco Errani), quella di giungere a una maggiore chiarezza sui criteri e le modalità per le verifiche sismiche nelle scuole, nonché fornire i piccoli comuni del personale di supporto per accelerare l'iter dei progetti destinati alle opere di consolidamento del territorio, ripristino della viabilità, verifiche sismiche sugli edifici pubblici e privati. Spesso, una volta arrivati i soldi, l'apertura dei cantieri è rallentata proprio dall'allungamento delle procedure tecnico-amministrative a causa della insufficienza di personale dei comuni, ai quali la Regione ha già garantito il supporto delle proprie strutture per accorciare i tempi dei progetti e degli appalti. Un colloquio di circa due ore con il presidente del Consiglio, di cui si conosceranno maggiori dettagli nella conferenza stampa programmata per questa mattina in Regione. Su buona parte delle questioni poste, Gentiloni avrebbe manifestato una certa apertura. Altre dovranno essere necessariamente approfondite attraverso le strutture dei vari ministeri. D'altra parte la fase di ascolto del governo è già stata abbastanza lunga. Il presidente del Consiglio è stato trascinato in Abruzzo due settimane fa da D'Alfonso per un breve tour istituzionale nel Teramano che era servito, se non altro, a cogliere il clima che si respira oggi da quelle parti. Nonostante i buoni rapporti della Regione con il governo amico, lo stesso Errani si trova però a gestire una emergenza terremoto che non si è incamminata sui tempi sperati. Le casette per tutti non ci sono, gli alberghi della costa sono pieni di sfollati mentre la stagione turistica si avvicina e i sindaci sono assaliti dai genitori che hanno paura di mandare i figli a scuola senza qualcuno che certifichi la piena agibilità degli edifici. Ora occorre una sintesi di tutto.

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