Tutti a Roma il prossimo due marzo con i gonfaloni dei comuni, uno slogan ancora da ideare sullo striscione principale, una partecipazione allargata alla provincia di Pescara e Chieti («dunque una manifestazione abruzzese a questo punto» spiega il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino) e un documento unitario da presentare al Consiglio dei ministri e all'ottava commissione ambiente che si sta occupando del decreto. Ma un mantra ha aleggiato per tutta la mattinata di ieri nella riunione dei sindaci teramani nella sede di Via Milli convenuti per darsi un'organizzata: «Ma chi paga i pullman?». Di Sabatino chiede uno sforzo economico per ciascun Comune almeno per un mezzo, Teramo è un caso a parte: «Che paghino le amministrazioni, che traggano i fondi alla voce iniziativa promozionale del territorio e che partecipino alla spesa i sindaci, gli assessori e così via, fino ai consiglieri regionali e provinciali». Insomma chiama tutti a raccolta.
IL RADUNO L'idea di Paolo Gatti è di trovarsi tutti alle otto di mattina nel parcheggio dello stadio Bonolis «poi tutti a Piazza Venezia e da lì verso un altro slargo che la prefettura dovrà comunicare, infine a Montecitorio dove, per motivi di sicurezza, non si potrà essere più di 500». Da lì una delegazione partirà alla volta del palazzo per presentare le proprie istanze di un popolo ferito tra sisma, neve, frane, blackout energetico, e depressione. «Evitiamo divisioni chiude Gatti - e soprattutto dovremo essere numerosi altrimenti la manifestazione potrà essere controproducente e ritorcersi contro: dovremo essere 3 mila, 4 mila». «Avete chiesto la partecipazione al governatore D'Alfonso?» domanda il sindaco di Notaresco Di Bonaventura che immagina anche il supporto dei sindacati e che rende noto come l'emergenza sia anche della costa. «Che non ci siano figli e figliastri» è il monito di De Annuntiis da Corropoli. Serrani da Penne S.Andrea ritorna su chi dovrà pagare i pullman e tira in ballo il Bim per un aiuto economico. «Non possono pagare i cittadini il conto» chiude il cerchio Astolfi da Atri che prospetta l'idea dei gonfaloni per ogni sindaco». Di Sabatino rende noto il prezzo di ogni vettura: «Mille euro non di più, ho già interessato i maggiori vettori del territorio per la trasferta a Roma». L'assessore comunale Fracassa del Comune di Teramo (in rappresentanza di Brucchi) si pone sulla difensiva chiedendo: «Cosa capiterà il giorno dopo in caso di risultato insufficiente?». Di Centa (Montorio) è preoccupato per la dichiarazione di Errani sulla ricostruzione in pratica ferma e passa l'idea di uno slogan. «Rispetto per l'Abruzzo ferito» è una prima versione fornita da Di Sabatino.