Primarie: ora è questa la parola d'ordine per il Pd. «Lunedì, al tavolo di coalizione, i democrat formalizzeranno la proposta di celebrare le primarie aperte e contendibili con più candidati del Partito Democratico». Così parla il segretario cittadino Stefano Albano, stufo del clima dei veleni che si è diffuso negli ultimi giorni anche a causa di un sondaggio che se c'è, è come se non ci fosse e comunque: «Il Partito Democratico, ai livelli nazionali e regionali, commissiona periodicamente delle rilevazioni, è accaduto anche in passato, per altri appuntamenti elettorali spiega Albano - Qui, sta diventando una sorta di bolla mediatica, con ricostruzioni spesso artefatte, se non completamente false, che vengono soffiate ai giornalisti; chi lo fa, tra l'altro, non ci mette nemmeno la faccia». In ogni caso «il Pd aquilano non fa valutazioni in base ad un sondaggio; saremmo folli se costruissimo le valutazioni sulla scelta del candidato sindaco in base ad una rilevazione che, tra l'altro, non può essere considerata attendibile, visto il bailamme di queste settimane».
Il segretario si dice rammaricato anche per quanto sta accadendo a livello nazionale con le inevitabili ripercussioni a livello locale: «Come gruppo dirigente, ci siamo posti da tempo il problema sul posizionamento del partito in città e, con largo anticipo, avevamo lanciato la prospettiva di una coalizione progressista, radicata a sinistra; oggi, si sta delineando proprio questo quadro, ed è un risultato che voglio rivendicare. Non soltanto stiamo confermando, quasi per intero, il perimetro della larga coalizione che ha governato in questi anni, ma la stiamo addirittura allargando, tra i moderati, e penso all'Italia dei Valori che pure aveva avuto un profondo strappo con la Giunta Cialente, e a sinistra, con pezzi di civismo che stanno ragionando con noi».
E proprio sulle primarie premono alcuni alleati: «Ci hanno chiesto un atto di generosità, di candidare cioè più personalità del partito, e siamo apertissimi alla proposta, tuttavia non possono essere primarie che scaricano i problemi del partito sulla coalizione: dovranno essere consultazioni capaci di appassionare e mobilitare tante persone, non tanto sui nomi quanto su un programma condiviso cui tutti dovranno aderire, con diversi punti di vista diversi, ma complementari, rispetto ai profili dei candidati».
LA CHIAMATA Intanto mercoledì alle 17,30 in occasione di una assemblea pubblica nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, anche Appello per L'Aquila e L'Aquila che vogliamo provano a contarsi per scendere in campo. «Questa è una chiamata collettiva si legge nel comunicato - a tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per evitare il declino e lo spopolamento dei nostri territori rimediando spazi sociali, culturali e sportivi per far vivere questa città e tenere accesa la speranza di un futuro per L'Aquila. L'assemblea sarà l'occasione per rendicontare il nostro impegno e le nostre azioni di controllo e di proposta. Crediamo importante che venga data continuità a queste azioni, dentro e fuori le Istituzioni, per ottenere il rinnovo totale della classe politica ed un cambio di direzione radicale rispetto a quanto visto in questi anni».