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Data: 26/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Vi aiutiamo, i soldi ci sono». Sopralluogo del capo della Protezione civile Curcio a Civitella, Campli e Atri

TERAMO Ha fatto un sopralluogo in quattro punti molto vulnerabili della provincia di Teramo. Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile nazionale, non si è limitato a fare una veloce passerella ma si è calato nel disastro che ha colpito la provincia di Teramo. Casoli di Atri, Paduli e Castelnuovo di Campli, Ponzano di Civitella: queste le frane ispezionate da Curcio, accompagnato dal governatore Luciano D’Alfonso. E al termine del giro, davanti a immagini da inferno dantesco il numero uno della Protezione civile ha spiegato quale sarà il cammino per uscire dall’emergenza. «Innanzitutto va fatto un monitoraggio, poi ci saranno i primi interventi per ridurre il rischio. E infine in progetto importante: si tratta di qualcosa non risolvibile con pochi fondi o con interventi non strutturali». Sfuma l’ipotesi di un decreto ad hoc per le zone oggetto di frane. I fondi, sostiene Curcio, saranno facilmente reperibili nei benefici alle zone colpite dal sisma, visto che sia Campli che Civitella sono nel cratere: «si possono estendere a chi è colpito da questo tipo di fenomeno anche perchè c’è una relazione con il sisma, anche se non sappiamo in che percentuale. Io supporterò questa soluzione anche se si dovrà discutere un emendamento a livello parlamentare». Curcio ha confermato che c’è la massima attenzione su quanto sta accadendo al territorio teramano: «Il presidente della Regione ieri (l’altroieri per chi legge, ndr) ha contattato il presidente del Consiglio. Stiamo facendo quello che tecnicamente si può fare: non vogliamo abbandonare nessuno, ma c’è’ bisogno di usare lo strumento giusto». D’Alfonso conferma che i sostegni ci saranno, anche per Atri che è fuori dal cratere. E parla di una «misura ad hoc per la ricostruzione delle case evacuate. Ho parlato con Gentiloni, Errani e Delrio, che dovrà fare un piano dedicato alla viabilità minore. Non dobbiamo avere la fretta di far vedere che si fa qualcosa: gli interventi devono essere coerenti in sede tecnica». Entro 90 giorni «con il sostegno dei sindaci, saranno quantificati i danni. I soldi sono sempre usciti e usciranno anche stavolta. Martedì intanto ho un contro con il sottosegretario Boschi per avere tutto nella massima velocità». A margine il governatore annuncia anche che è praticamente certo che il cratere sarà ampliato. Il capogruppo Pd in Regione, Sandro Mariani, è quello che la settimana scorsa ha incontrato Curcio e gli ha illustrato la gravità della situazione teramana: «Ci ha dato informazioni certe sulle tempistiche e sui primi interventi di messa in sicurezza, per cui già si sono mosse la Protezione civile nazionale, regionale e il Cnr. Noi intanto stiamo facendo un’azione con parlamentari per creare norma sulle frane che crei una sorta di automatismo nei sostegni. Poi ci sarà un piano ad hoc per le strade e l’agricoltura con misure speciali per trattare queste materia anche dentro al Dpcm della Protezione civile: ci sarà una dotazione adeguata». Al sopralluogo hanno partecipato, inoltre, i consiglieri regionali Luciano Monticelli e Giorgio D’Ignazio. Che il sopralluogo di Curcio abbia tranquillizzato in parte i sindaci si percepisce dalle parole di Gabriele Astolfi di Atri: «L'arrivo di Curcio, insieme a quello del governatore D'Alfonso, trasmette fiducia e ci solleva. Sono già al lavoro i geologi del Cnr per i primi rilievi del caso, per poi istituire con Protezione civile, Genio civile, Regione e Comune un tavolo tecnico, che si riunirà in Regione lunedì al fine di monitorare la situazione e intervenire in maniera immediata e concreta». E poi quello di Campli, Pietro Quaresimale: «Sicuramente l'aver fatto vedere di persona cosa è accaduto sul nostro territorio mi tranquillizza, per certi versi. L'ingegner Fabrizio Curcio ha constatato con i suoi occhi la gravità del fenomeno franoso sul territorio comunale. E ha confermato che verranno finanziati tutti gli interventi per la messa in sicurezza del territorio».

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