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Data: 26/02/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Un D’Alfonso tira l’altro di Lilli Mandara

C’è anche l’ex sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso, ora membro della segreteria del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, tra gli indagati nel filone della mega inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo. E’ accusato di abuso di ufficio. Un’indagine, coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi che arriva così a 28 indagati negli 8 filoni investigativi, tra i quali ci sono dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, il presidente, Luciano D’Alfonso, i suoi più stretti collaboratori Claudio Ruffini e Fabrizio Bernardini, e gli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono corruzione, turbativa d’asta, falso ideologico, abuso d’ufficio.

Rocco D’Alfonso è attualmente nello staff a Pescara della squadra del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, anch’egli coinvolto in questo filone, come svelato da lui stesso giovedì scorso in una delle tre note diffuse ai media quando la notizia dell’inchiesta è divenuta pubblica.

I due D’Alfonso sono indagati, riferisce l’Ansa, nell’ambito di una vicenda legata alla cessione di un immobile di proprietà comunale, messo in vendita nel 2015 perché il Comune di Penne aveva bisogno di fare cassa essendo a rischio lo sforamento del patto di stabilità interno. Per portare a termine l’operazione occorreva, però, superare il vincolo dei Beni culturali. L’allora primo cittadino ha chiesto alla Soprintendenza che il vincolo decadesse e ha atteso il parere della relativa commissione per completare la vendita. La commissione, però, tardava a riunirsi e Rocco D’Alfonso, vista l’urgenza di chiudere il bilancio, ha chiesto l’intervento del presidente della Regione. Luciano D’Alfonso ha telefonato a un funzionario dei Beni culturali per sollecitare il parere.

Questa telefonata sarebbe stata letta dagli inquirenti come una “pressione indebita” sul funzionario per favorire la decadenza del vincolo e la vendita dell’immobile. Il quale è stato comunque svincolato, secondo quanto si e’ appreso, dopo qualche mese.

Intanto, si svolgeranno oggi gli interrogatori di Mauro Pellegrini, dell’impresa Dipe, difeso dall’avvocato Massimo Carosi, indagato nell’ambito del filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi, di Berardino Di Vincenzo, ex alto dirigente dei Beni culturali, ora in pensione e consulente senza emolumento del presidente D’Alfonso, e il figlio Giancarlo, architetto, coinvolti nello stesso filone.

ps: insomma, ogni giorno una sorpresa e un nome nuovo. Quanto basta per tenere col fiato sospeso tutta la Regione.

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