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Data: 28/02/2017
Testata giornalistica: La Repubblica
Voucher, anche i Comuni tra quelli che li usano di più. Picco in Campania con quattro casi: Benevento, Vallo della Lucania, Trecase e Boscoreale. Tra le società, il podio è occupato da Best Union, Stroili e Game Stop Spa. Presenti anche nomi noti come McDonald's, Manpower Adecco e Juventus

MILANO - La Cgil fa filtrare alcuni dati sull'utilizzo dei voucher per controbattere alle critiche piovute dopo l'emergere dell'utilizzo dei buoni lavoro da parte del sindacato Spi e far notare che il blocco delle assunzioni ha spostato fuori dalla normale contrattazione molti rapporti di lavoro.

La Funzione pubblica del sindacato ha elaborato i dati forniti dall'Inps sull'uso dei buoni da 7,5 euro netti l'ora, oggetto di una cavalcata negli ultimi mesi che li ha trasformati nella nuova frontiera del precariato. Una marcia che ha sensibilmente rallentato dopo l'introduzione di alcune strette normative sul loro utilizzo. Secondo i dati Cgil, nei casi di Benevento, Padova, Vallo della Lucania, Ancona, Vasto, Trecase e Boscoreale la spesa complessiva è ammontata a 2.418.150 euro per spesare le prestazioni di 1.078 lavoratori. Domina dunque la Campania, rappresentata in ben quattro casi. In particolare a Benevento i prestatori sono stati 201 per una spesa complessiva di 721.510 euro, a Padova 135 prestatori per 361.330 euro, a Vallo della Lucania 401 prestatori per 334.400 euro, a Vasto 73 per 266.740, ad Ancona 89 prestatori per 261.350 euro, a Trecase 93 prestatori per 246.140 euro, a Boscoreale 86 prestatori per 226.680 euro.

La Funzione Pubblica Cgil sottolinea quali sono le motivazioni per le quali vengono utilizzati i voucher: attività che hanno causali ricorrenti, quali manifestazioni sportive fieristiche ed eventi culturali o lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione dell'ente, mentre alcune risultano non classificate. Nella lista dei primi 200 figurano inoltre, spiega ancora la Fp Cgil, anche altre strutture della Pa, dei servizi sociali e assistenziali. "Questo dimostra che - osserva la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino - il blocco delle assunzioni ha spostato al di fuori del rapporto di lavoro pubblico fette di lavoro che tra appalti, esternalizzazioni e precariato hanno tolto opportunità di impiego stabile a tanti e prodotto diseconomie, il cui prezzo lo hanno pagato i lavoratori e i cittadini".

Il caso dei comuni è significativo, ma in vetta alla classifica ci sono società private. Il Manifesto ha pubblicato le prime quindici società che utilizzano i voucher, proprio in base ai dati della Cgil: Best Union, Stroili e Game Stop Spa sono stati nel 2016 i primi tre della classifica, se si guarda agli importi staccati. Compaiono poi realtà importanti come McDonald's, Manpower Adecco e Juventus. Best Union Company è una società specializzata in biglietteria e organizzazione di eventi: 3.123.980 euro l'importo lordo dei voucher e 4.356 prestatori; Stroili è un catena di gioielleria: 2.948.410 euro di voucher usati per 1.840 prestatori; Game Stop Italy è una catena di vendita di videogames ed ha usato 2.398.410 euro di voucher per 1.370 prestatori. Ecco, le altre società presenti nella top ten, secondo la classifica pubblicata dal Manifesto: Teddy Spa, Winch srl, Chef Express, Cigierre compagnia generale di ristorazione, Sisa Entertainment, Juventus Fc Spa, Mc Donald's Developments Italy, Manpower, Camporosso, Dip Diffusione Italiana preziosi, Adecco Professional solutions. L'intento della Cgil nel diffondere la
lista - ha spiegato il giornale - è di dimostrare che "una parte rilevante del lavoro prestato con i voucher fa capo a grosse aziende, dove è altamente probabile che si stia operando una vera e propria sostituzione non solo del lavoro stabile ma anche di quello flessibile".

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