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Data: 28/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
A Vasto il record di voucher in Abruzzo. Il Comune nel 2016 ha speso 266mila euro per 73 lavoratori. Suriani: senza bando e graduatoria

VASTO È il quarto comune, dei sette in Italia che figurano tra i primi 200 utilizzatori di voucher. Il primato abruzzese per il ricorso alle prestazioni lavorative di tipo occasionale spetta a Vasto che, secondo i dati forniti dall’Inps alla Cgil, ha totalizzato nel 2016 una spesa pari a 266.740 euro per 73 lavoratori. Nella classifica la località adriatica è preceduta da Benevento con 201 prestazioni, pari a poco più di 720mila euro, Padova con 135 lavoratori (361.330 euro) e Vallo della Lucania con 401 prestatori, pari a 334.400 euro. Praticamente Vasto spende per i voucher più di città come Ancona e Roma. I dati, diffusi proprio mentre stanno per scadere i termini per la presentazione delle domande, arrivate ieri a quota 400, danno la stura alle polemiche dell’opposizione. «Ben 266.740 euro sono stati spesi nel 2016 senza bando, senza graduatoria e senza alcuna trasparenza», rimarca Vincenzo Suriani, capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia-An, partito che stigmatizzò la gestione dei voucher, «è una vergogna che abbiamo concorso a far finire. La prima proposta di regolamento è venuta da noi, un atto concreto e dovuto in favore della trasparenza». Il disciplinare che regolamenta l’erogazione delle prestazioni lavorative occasionali è stato approvato dal consiglio comunale il 16 dicembre 2016. È formato da quattordici articoli che fissano regole e criteri per l’erogazione dei buoni lavoro e le attività oggetto della prestazione occasionale, cioè lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di parchi, strade, edifici e monumenti pubblici, attività di supporto allo svolgimento di manifestazioni sportive, culturali, fieristiche e solidaristiche, supporto informatico agli uffici. Oggi, intanto, scadono i termini per la presentazione delle domande che ieri ammontavano a circa 400. Una valanga di richieste, segno di quanto la mancanza di lavoro sia sentita tra i giovani, ma anche tra le fasce più adulte della popolazione. Possono infatti accedere ai voucher disoccupati, studenti di età compresa tra i 18 e i 25 anni, pensionati, lavoratori in mobilità, cassintegrati, titolari di disoccupazione ordinaria e speciale, in possesso di determinati requisiti , tra cui la residenza e un Isee (indicatore del reddito) non superiore a 15mila euro, oltre ai cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Oltre a rappresentare un supporto per le categorie di soggetti in condizioni di temporanea fragilità economica, i buoni lavoro sopperiscono alle carenze di organico ridotto al lumicino dai pensionamenti

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