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Data: 28/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Aiutateci per la maturità». Appello degli studenti al ministro dell’istruzione: «Commissioni con prof interni». Il corteo non piace a D’Alfonso. Il governatore definisce «carnevalata» la protesta dei sindaci del Gran Sasso

ISOLA DEL GRAN SASSO «Abbiamo perso una cinquantina di giorni di lezione tra tutti gli eventi calamitosi che si sono susseguiti e siamo molto preoccupati per gli esami di maturità che si avvicinano. Pur ringraziando la ministra per aver concesso le deroghe ai duecento giorni di frequenza delle lezioni e ai termini di iscrizione al prossimo anno scolastico, chiediamo che le prove di maturità avvengano attraverso l'istituzione di commissioni interne con presidente esterno». Questo l’appello che un maturando del liceo classico di Teramo, Aldo Navarra, ha fatto in nome degli studenti della provincia al ministro all’istruzione Valeria Fedeli, in visita ieri mattina nella scuola primaria di Isola del Gran Sasso, alla quale ha consegnato una lettera. Una visita non casuale in uno dei comuni che ha subito maggiori danni all'edilizia scolastica a seguito degli eventi sismici. Un incontro che si è svolto nell’unica scuola agibile del comune, nella quale ieri non c’erano le lezioni per la festa patronale, ma che ha accolto la presenza delle istituzioni, dei docenti, dei genitori e degli studenti che hanno voluto raccontare alla ministra le proprie storie e chiederle la possibilità di tornare alla normalità. «È stato un anno scolastico difficile che non dimenticheremo nel quale abbiamo dovuto mettere in campo tutte le nostre forze», ha spiegato Giovanna Falconi, preside dell’istituto comprensivo Isola-Colledara (13 scuole nei Comuni della Valle Siciliana con 758 alunni), «perdendo la scuola media, un edificio fatto non solo di mattoni, ma di storia e storie, e svolgendo la turnazione tra le scuole primaria e secondaria». La Fedeli ha ascoltato le richieste dei ragazzi. «Affronteremo il problema dei maturandi garantendo il corretto svolgimento degli esami di stato adeguando le regole all'eccezionalità del caso», ha assicurato il ministro, che poi ha assicurato anche il suo impegno per fare arrivare al più presto i Musp (che saranno donati dalla Croce Rossa) «e avrete le nuove scuole per restituire il sapere e la certezza di restare nel vostro paese». E la necessità delle scuole sicure è stato il tema predominante dell'incontro. «Per la messa in sicurezza degli edifici scolastici della provincia abbiamo dovuto vendere due immobili di proprietà dell'ente e questo dimostra che qualcosa in passato non ha funzionato», ha detto al ministro il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «Il nostro è un territorio con difficoltà maggiori rispetto agli altri», ha aggiunto, «e non abbiamo solo danni strutturali, ma corriamo il rischio che la gente vada via se non è garantita la sicurezza dei propri figli a scuola. Per questo chiediamo di starci vicino e di avere niente di più di quello che la situazione necessita». La scuola media e il completamento del polo scolastico per la primaria e l’infanzia a Isola sono già stati finanziati. «Chiediamo celerità nella realizzazione delle scuole e una ricostruzione veloce per evitare lo spopolamento», ha chiesto il sindaco Roberto Di Marco, «e ringraziamo per l’attenzione che il ministro ha manifestato per Isola». Si è parlato anche del problema delle strade dissestate che rendono pericoloso il trasporto in scuolabus. «Verranno messe a disposizione altre risorse per la viabilità oltre che per i nuovi edifici scolastici», ha assicurato il governatore Luciano D'Alfonso, «e le due strade chiuse per frane verranno sistemate e riaperte». Fedeli, prima di salutare la platea per essere intervistata dagli alunni per la radio della scuola, ha voluto prendersi un impegno con i presenti. «Tutta la politica deve agire con responsabilità e trovare delle soluzioni in modo serio. La ricostruzione deve vedere ogni soggetto della comunità e ci saranno forti stanziamenti per avere scuole sicure e l'accelerazione delle pratiche burocratiche rispettando sempre la legalità e la trasparenza».


Il corteo non piace a D’Alfonso. Il governatore definisce «carnevalata» la protesta dei sindaci del Gran Sasso

ISOLA DEL GRAN SASSO Il governatore Luciano D’Alfonso non sembra avere apprezzato la manifestazione di domenica scorsa, quando sindaci e cittadini dei centri del Gran Sasso hanno dato vita a un corteo per chiedere investimenti dopo sisma e maltempo ed evitare la morte della vallata, inscenando anche un finto funerale. Lo si evince da un’intervista che il presidente della Regione ha rilasciato all’emittente teramana Teleponte a margine dell’incontro con il ministro Fedeli. «Ho sentito che diceva a un sindaco», ha detto l’intervistatore, il direttore dell’emittente Alfredo Giovannozzi, «che non le piacciono le carnevalate come quella di ieri». Questa la risposta di D’Alfonso: «Non ho detto di ieri, le carnevalate sono ancora più lunghe. Io penso che quello che bisogna fare da persone che hanno un ruolo istituzionale è conoscere i problemi e trovare soluzioni dentro l’ordinamento, come sta facendo la Regione». D’Alfonso non ha precisato ulteriormente, ma le parole sulle «carnevalate più lunghe», sembrerebbero riferirsi anche alla manifestazione che rappresentanti istituzionali e cittadini teramani – ai quali si aggiungeranno rappresentanti di Comuni teatini e pescaresi – faranno giovedì prossimo a Roma, davanti alla Camera, per sollecitare interventi a favore delle zone colpite da sisma e maltempo. Durante l’incontro con il ministro il presidente della Regione ha parlato della possibilità di estendere il cratere anche ad Isola e altri Comuni. «Ho negoziato con il Governo le modalità per estendere misure e tutele», ha detto, suscitando l’applauso dei presenti. Una notizia non ancora certa e confermata, ma che farebbe intuire il prossimo ingresso nel cratere dei sette Comuni del Teramano esclusi (Isola, Colledara, Pietracamela, Basciano, Castel Castagna, Penna Sant’Andrea e Fano Adriano), ma duramente colpiti dal sisma e dal maltempo. Una causa sposata dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino che ha esplicitamente chiesto al ministro di «far rientrare questi Comuni per aiutare i cittadini e le attività che soffrono», garantendo il suo impegno, «a non permettere più azioni di aggressione del territorio per permettere ai cittadini di restare». Un allargamento che potrebbe vacillare qualora, come ha spiegato il governatore, «tutti i Comuni delle Regioni colpite dal sisma chiedessero l’ingresso. Non deve nascere la mitizzazione del cratere che andrebbe a demolire lo Stato e le norme». Dal canto suo il ministro Fedeli ha chiaramente detto che «quando si vuole allargare il cratere si deve essere molto seri perché la cultura dell'approfittarsi è dannosa e deleteria».

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