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Data: 28/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'Abruzzo sul treno della Romagna per acchiappare turisti dalla Baviera

Salvare la stagione balneare a pochi mesi dall'apertura degli ombrelloni. Impresa zemaniana che al momento passa dagli interventi strutturali legati alla deviazione del fiume e alla depurazione delle acque, su cui si continua ancora a discutere. Ieri, nel vertice in Regione con il presidente Luciano D'Alfonso, è emersa anche l'esigenza di intervenire sul fronte del marketing per incentivare i flussi turistici verso la città. Una proposta nuova arriva dalla Federturismo, l'associazione di Confindustria rappresentata al tavolo di ieri dal presidente provinciale Lucio Laureti e dal consigliere delegato Lorenzo Cardone. In realtà, si tratta solo di sviluppare un'idea apparsa sul portale della Regione Emilia Romagna: la creazione di una tratta ferroviaria che colleghi la città di Monaco (e altre località tedesche e austriache) con quelle più note della riviera romagnola. La proposta è di prevedere l'estensione di questa tratta fino a Pescara o, addirittura Termoli, con il coinvolgimento di Trenitalia e della Regione Molise. Un investimento promozionale che per l'associazione degli albergatori andrebbe naturalmente affiancato all'incremento del traffico aereo, con nuovi collegamenti diretti verso gli scali europei e del Mediterraneo. Un tavolo molto allargato quello di ieri, che ha visto, oltre alle altre sigle (dalla Cna alla Confcommercio), il Comune rappresentato ai massimi livelli, con il sindaco Marco Alessandrini, il vice sindaco Enzo Del Vecchio, l'assessore al Turismo e al Commercio Giacomo Cuzzi. Per la Regione, oltre a D'Alfonso, anche l'assessore regionale Dino Pepe a conferma dell'urgenza e della gravità della situazione legata alla qualità delle acque di balneazione della costa.
Un'occasione per tornare anche sugli ultimi interventi strutturali proposti durante la riunione tecnica di sabato scorso in Comune, come quella illustrata da Riccardo Padovano, della Sib-Confcommercio: una barriera artificiale di 300 metri da realizzare all'altezza di via Buozzi per consentire la deviazione del fiume e lo sversamento al largo dei liquami. A questo progetto è stata però prospettata una soluzione alternativa, esposta ieri dal presidente dell'Assobalneari Abruzzo, Ottavio Di Stanislao: «La realizzazione dei frangiflutto richiede tempi lunghi. Non ce la faremmo prima dell'estate e si tratta comunque di un doppione del nuovo molo già previsto dal piano regolatore portuale. La soluzione che proponiamo è quella della palancola, struttura formata da palificazioni in ferro che avrebbero la stessa funzione di deviazione delle acque del fiume ma con il vantaggio di essere smontabili e dunque rimovibili dalla zona una volta costruito il nuovo molo. Inoltre - osserva ancora Di Stanislao - la procedura per la sua installazione sarebbe molto più celere, non più di tre mesi, non essendo la struttura vincolata a Via (valutazione di impatto ambientale) ma solo a Verifica di assoggettamento». Tutti d'accordo sul fatto che il vero nemico è proprio l'esiguità del tempo a disposizione per salvare la stagione.

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