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Pescara, 25/11/2024
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01/03/2017
Il Centro
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Ecco i redditi degli italiani. La media è di 20mila euro. Oltre dodici milioni non versano l’Irpef, gli 80 euro restituiti da 966.000 persone. L’inflazione corre più del previsto: +1,5% sull’anno, è legata a petrolio e verdure |
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ROMA Poco più di ventimila euro. È il reddito medio che gli italiani rivelano al fisco secondo le dichiarazioni dei redditi analizzate dal ministero dell’Economia e delle Finanze: i contribuenti che hanno assolto l’obbligo della dichiarazione Irpef nell’anno d’imposta 2015 sono 40,8 milioni, in lieve aumento dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 833 miliardi di euro, per un valore medio di 20.690 euro (+1,3% sul 2014). Il 45% dei contribuenti, che dichiara solo il 4,5% dell’Irpef totale, si colloca nella classe di reddito fino a 15.000 euro. In quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 49% dei contribuenti, che dichiara il 57% dell’Irpef totale, mentre solo il 5,2% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 38% dell’Irpef totale. I soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300mila euro sono anche tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente tale soglia: si tratta di circa 34.000 soggetti (0,1% del totale contribuenti), per un ammontare complessivo di 294 milioni di euro (circa 9.072 euro in media). Quindi i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 12,2 milioni. Dall’analisi emerge che il bonus da 80 euro - reso strutturale proprio nel 2015 - spetta a 11,2 milioni di persone, per 9 miliardi di spesa e una assegnazione media di 800 euro. Ne godono pienamente coloro che arrivano a 24mila euro di reddito complessivo, poi cala fino ad azzerarsi quando si arriva a 26mila euro. Il bonus viene erogato dai datori di lavoro e in 966mila casi chi lo ha incassato ha dovuto restituirlo integralmente in sede di dichiarazione, perché ha cumulato redditi supplementari che l’hanno portato a superare la soglia del bonus. In altri 765mila casi è stato necessario un rimborso parziale. L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.780 euro). Sulla grande massa dei contribuenti sicuramente avrà un impatto negativo il balzo dell’inflazione registrato a febbraio, spinta da beni alimentari ed energetici: +0,3% rispetto al mese precedente e +1,5% sui dodici mesi, in forte incremento rispetto alla crescita dell’1% annuo di gennaio con un’accelerazione che non si vedeva dal marzo del 2013. Il dato è superiore alle attese ma, se si escludono alimentari ed energia, l’inflazione cresce di un solo decimale di punto, passando allo 0,6% dallo 0,5% del mese precedente. La ripresa dei prezzi, in atto ormai dalla fine dello scorso anno anche per la risalita del petrolio, permette all’Italia di allontanare lo spettro depressivo della deflazione, ma si traduce in costi maggiori per le famiglie e a livello europeo acuisce le tensioni sul quantitative easing della Bce. Ieri il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha scelto una sede molto istituzionale, il Parlamento Europeo, per un attacco inusitato nei confronti di Draghi: «Non bisogna prendere decisioni frettolose- ha detto il falco -. l’inflazione sta salendo, gli ultimi dati la danno al’'1,8%, quindi molto vicina al target, non possiamo pensare che queste politiche espansive della Bce continuino in eterno», ha detto agli eurodeputati.
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