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Pescara, 25/11/2024
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Data: 01/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vitalizi, M5S: la Camera voterà. Ma Boeri: testo-pasticcio

ROMA Fiutata l'aria di elezioni e messa la sordina agli affanni della giunta Raggi, anche ieri il M5S ha continuato a sventolare sui social e in tivvù la bandiera della lotta ai vitalizi dei politici.
Fuori dal polverone della propaganda, la giornata ha registrato due fatti. Il primo: il M5S ha annunciato d'aver ottenuto dalla presidenza della Camera la possibilità di discutere la prossima settimana la sua proposta di nuovo regolamento dei vitalizi. Il secondo: il presidente dell'Inps Tito Boeri (che secondo i pentastellati aveva in un primo momento appoggiato la loro proposta) ieri pomeriggio ha apertamente bocciato il progetto grillino.
«La proposta M5S che ho potuto vedere solo oggi (ieri per chi legge) sui vitalizi dei parlamentari non interviene su quelli in essere e quindi i risparmi sono molto contenuti - ha detto Boeri - Il progetto interviene sugli attuali parlamentari, che percepiranno in futuro il vitalizio calcolato con il contributivo come per tutti gli altri italiani. Dunque, ci si concentra solo su quella parte dei parlamentari che ha già subito delle riduzioni e non su coloro che da anni percepiscono vitalizi molto alti. Questo penso sia un limite molto forte». Boeri ha sottolineato infine che «la proposta M5S sembra scritta molto in fretta».

LO SCONTRO Apriti cielo. La replica dei pentastellati è stata durissima con accuse pesanti verso Boeri accusato d'aver fatto marcia indietro perché nominato all'Inps dal governo Renzi. Una presa di posizione che, invece di entrare nel merito, ignora le innumerevoli critiche che, come tutti possono verificare, Boeri ha rivolto alle iniziative prese dal governo Renzi sul fronte previdenziale.
Il M5S ha preso di mira sui suoi siti anche il presidente della Commissione Affari Costituzionali, l'ex montiano Andrea Mazziotti, reo d'aver definito «un pastrocchio» la proposta grillina. «Non saprei usare un'altra parola - ha replicato ieri Mazziotti - per spostare i contributi dei parlamentari all'Inps serve una legge, non basta un regolamento. I grillini non sono proprio capaci di condurre in porto anche cose giuste. E poi - chiosa Mazziotti - per fare propaganda attaccano i vitalizi futuri praticamente già equiparati alle pensioni normali senza ridurre quelli in essere che invece sono d'oro».
Secondo alcuni osservatori, poi, un altro dei difetti più macroscopici dell'assalto ai vitalizi dei grillini è che viene ignorato il privilegio previdenziale più grande della Camera: le super-pensioni d'oro dei dipendenti. Quest'anno Montecitorio su 950 milioni di spese paga 140 milioni di vitalizi e ben 260 milioni circa di pensioni ai dipendenti, i quali versano solo 75 milioni di contributi e dunque ricevono 3,5 euro di pensione per ogni euro di contributo versato.
Ma quest'ultima è solo una delle innumerevoli ingiustizie del mondo delle pensioni italiane. Boeri da anni si batte perché i politici diano l'esempio accettando che i vitalizi attualmente in pagamento vengano ricalcolati con il metodo contributivo. Secondo il presidente dell'Inps, però, per ridurre l'eccessiva disparità fra anziani e giovani, il ricalcolo dovrebbe riguardare tutte le pensioni più alte, non solo quelle dei politici.
E questo in un Paese dove ben 540.000 italiani ricevono una pensione da più di 36 anni, cioè sono andati a riposo ben prima dei 50 anni. Una cifra che dimostra quanto sia falsa la tesi secondo la quale i privilegi sono riservati a caste ristrette.

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