L'AQUILA «La peggiore accusa che si possa fare a un magistrato è di non essere imparziale». Ancora non va giù all'ex procuratore della Repubblica di Pescara e attuale vicesindaco dell'Aquila, Nicola Trifuoggi, quella dichiarazione dell'allora segretario regionale Pd Silvio Paolucci (oggi assessore regionale), sull’inchiesta Sanitopoli affidata a un comunicato stampa. Le parole del vicesindaco sanno di profonda soddisfazione, quella di chi, da giudice, si vede riconoscere le proprie ragioni da altri giudici. La sentenza è quella del Tribunale di Campobasso (che ha la competenza sui processi che riguardano i magistrati abruzzesi), che per una diffamazione a danno di Trifuoggi ieri ha condannato Paolucci a una sanzione di 5mila euro più altri 5mila di risarcimento provisionale immediato (in attesa della causa civile), alla parte civile, alla quale dovrà saldare anche 2.400 di spese processuali. Assolto invece il caporedattore di Rai Abruzzo Silvano Barone, querelato per aver letto il comunicato in tre edizioni del telegiornale. «Una vicenda che non dovrebbe nemmeno trovare spazio sulla stampa», è il commento a caldo di Paolucci. «Nel giorno in cui ho firmato il nulla osta per 26 nuove assunzioni alla Asl di Pescara, si pensa a queste cose?», dice. Paolucci ribadisce di «non avere offeso nessuno» e di essere pronto a fare ricorso in Appello. «Non sono un amico politico di Trifuoggi e mi vanto di non esserlo. Nonostante tutto, da segretario regionale del Pd gli proposi di fare il vice sindaco dell'Aquila, perché ritenevo che in quel momento fosse la persona giusta. Sono orgoglioso», aggiunge l'assessore, «di avere preso la guida del Pd nel 2009, in un momento drammatico e di avere lottato e difeso e restituito la giusta dignità a iscritti e militanti». I fatti risalgono al novembre 2011. In un comunicato stampa Paolucci accusò il pool di magistrati, guidati dall'allora procuratore capo Trifuoggi, di «continuare a usare due pesi e due misure nei confronti di sinistra e destra». Fu Trifuoggi a dare vita all'inchiesta Sanitopoli, con l'arresto del presidente della Giunta regionale Ottaviano Del Turco, vicenda che decapitò l'esecutivo portando a elezioni anticipate. Paolucci e Barone vennero querelati dai tre pm (Trifuoggi, Bellelli e Di Florio), ma in seguito Bellelli e Di Florio ritirarono la denuncia mentre Trifuoggi andò avanti: «Ho partecipato a tutte le udienze», dice ora il vicesindaco, «ma non ho mai visto Paolucci nelle aule del Tribunale. Accusare un magistrato di non essere imparziale per me è estremamente grave. Noi (il pool di magistrati, ndr) avevamo avviato le indagini sia nei confronti della giunta Del Turco sia di quella precedente guidata da Pace, di opposta parte politica. Il quale era stato prosciolto e noi facemmo ricorso in Appello ottenendo la condanna». Poi l'ex presidente Pace è stato prescritto in Cassazione. Ieri la sentenza.