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Pescara, 24/07/2024
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Data: 02/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Ferrovia, gravi inadempienze regionali»

«Sono passati pochi mesi (era novembre 2016) da quando Regione Abruzzo e Trenitalia hanno finalmente trovato l'intesa per la sottoscrizione di un nuovo Contratto di Servizio, valido fino al 2023, dal valore economico complessivo di 571 milioni di euro» scrive Franco Rolandi, segretario della Filt Cgil Abruzzo al Messaggero. Quella svolta epocale che non si vede, aggiunge Rolandi dopo i precedenti articoli dei giorni trascorsi che hanno riportato interventi non solo della Filt ma anche dell'ex sindacalista Renzo Sabatini, del Comitato pendolari e per esso Daniele Luciani e, ieri anche di Casapound.
«Ai problemi già noti - aggiunge Rolandi - riguardanti l'entrata in vigore dei nuovi orari cadenzati sulla Linea Adriatica e il nuovo rapporto di Legambiente - che ha assegnato per il 2016 all'Abruzzo la maglia nera per la vetustà dei treni - si è aggiunta una nuova importante incognita. Circolano voci alquanto attendibili sul futuro attestamento nella stazione di Mandela e non più in quella di Avezzano di alcuni treni provenienti da Roma. A dire il vero è una ipotesi che ufficiosamente era già da tempo nell'aria, suffragata dal fatto che, proprio nella stazione di Mandela, Rete Ferroviaria Italiana sta eseguendo lavori di potenziamento infrastrutturale, aumentando anche il numero dei binari cosa che normalmente, presuppone l'obiettivo di incrementare la capacità di fare incroci, precedenze ed attestamenti (soste) dei treni».
REGIONE LAZIO
Ma il pezzo forte della lettera aperta di Rolandi è il seguente: «Nel caso specifico, quindi, sarebbe stata la Regione Lazio ad aver deciso di tagliare un significativo numero di treni che in partenza dalla capitale e diretti verso l'Abruzzo, si attesterebbero in realtà a Mandela, determinando la penalizzazione e l'isolamento dell'intera Marsica. Tuttavia su quanto sta accadendo vi sono, a nostro avviso, specifiche e innegabili responsabilità anche della Regione Abruzzo e del relativo Dipartimento regionale Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica, nonché della stessa Trenitalia. E' infatti impensabile e inimmaginabile che, nessuno dei due contraenti, all'atto della sottoscrizione del recente Contratto di Servizio, non sapesse delle concrete intenzioni della Regione di Lazio e di Trenitalia di fermare gran parte dei treni in partenza dalla Capitale a Mandela». Fermo restando che tale decisione che avrà ricadute negative sull'Abruzzo e specificatamente sul territorio marsicano, «si conoscerà con precisione solo al prossimo cambio orario, è il caso che da subito tutti i portatori di interesse si mobilitino per evitare ulteriori ed ennesime gravi ricadute sui pendolari di un territorio che ha già seri problemi di mobilità».

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