SULMONA È già stata fatta propria dall’amministrazione comunale di Sulmona la proposta degli autisti-controllori, per abbattere l’evasione quasi totale sui biglietti del trasporto urbano. Lo assicura l’assessore ai Trasporti, Alessandra Vella. L’idea è arrivata da Angelo De Angelis della Csil trasporti. «Da dicembre abbiamo deciso di attuare questa formula degli autisti-controllori», interviene Vella, «che ci permetterà di abbattere l’evasione dei biglietti degli autobus, che è molto elevata». Effettivamente, il problema dell’evasione in città fa il paio con gli appena 60mila euro annui che si recuperano dalla vendita di biglietti e abbonamenti, cui vanno scorporate le spese per il personale di 720mila euro, 44mila di manutenzione, 90mila di carburante, 55mila di gestione. Con un contributo regionale di 560mila euro. La proposta è proprio quella di garantire biglietti a bordo con autisti-controllori, per abbattere l’evasione dei titoli di viaggio. In pratica, basterebbe che i conducenti diventassero agenti giurati, con un semplice giuramento in Comune che li autorizza a chiedere il biglietto alle persone che salgono a bordo. Sulla questione esternalizzazione, annunciata nell’ultimo consiglio, l’assessore rallenta. «È una cosa che stiamo valutando», dice, «ma che va approfondita». Su 23 autobus in totale del parco mezzi comunale ne funziona appena la metà. Di tutti i bus, 19 dovevano essere del trasporto urbano e 4 sono scuolabus, ma solo 12 sono funzionanti, 4 sono in riparazione, 4 sono da demolire e tre sono in disuso, perché costerebbe troppo ripararli. Fra questi ultimi c’è anche l’autobus elettrico, che non supera i 25 chilometri orari e che è abbandonato su un lato del deposito-discarica. Si trovano in condizioni ben peggiori, invece, quelli abbandonati all’esterno, con i motori sviscerati dai vari pezzi e le erbacce che escono dal cofano. Anche quelli in riparazione all’interno non versano in buone condizioni, fra pneumatici smontati e pezzi di carrozzeria buttati sui sedili. Preoccupanti e al limite dell’igiene sono anche le condizioni in cui versa la stessa rimessa-deposito, col tetto in onduline crollato in più punti e il guano di piccioni e gli escrementi di topi a terra. All’esterno, la discarica va in scena fra cassonetti buttati, pensiline rotte e carcasse di bus e camion della nettezza urbana. Abbandonati anche la piattaforma del lavaggio e della riparazione. Sullo sfondo l’impianto del gasolio ancora in uso, reperto di archeologia industriale.