Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.563



Data: 02/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Svolta sui voucher: escluse le imprese, solo per le famiglie

ROMA Sui voucher sta per calare una vera e propria ghigliottina: potranno essere utilizzati solo dalle famiglie e dalle aziende al massimo con un dipendente. È questa l'ipotesi di riforma più accreditata e la via immaginata dal governo per disinnescare il referendum promosso dalla Cgil. È lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a confermarla: «Penso che la norma sui voucher vada modificata e che ne vada drasticamente limitato l'uso. Penso che vadano usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese, che hanno i contratti di lavoro».
A spingere in questa direzione è anche la commissione Lavoro di Montecitorio, presieduta dall'ex ministro Cesare Damiano, che sta esaminando i vari disegni di legge di modifica dello strumento dei voucher. «Le proposte attuali sono otto, di cui quattro relativamente omogenee» spiega Damiano. La commissione sta cercando di trovare un accordo per riunirle in un unico testo condiviso. Ieri sarebbe emerso «l'orientamento di limitare fortemente i voucher nella Pubblica amministrazione, consentendone l'uso solo per eventi eccezionali e straordinari e di precluderne l'utilizzo da parte delle imprese» dice Patrizia Maestri (Pd), relatrice in commissione del provvedimento. Secondo quanto riferito da Damiano, alla regola generale che riduce drasticamente la platea dei committenti, potrebbero essere affiancate «delle eccezioni mirate», come ad esempio la raccolta stagionale di prodotti agricoli dove i vucher potrebbero essere ancora consentiti per studenti e pensionati. L'estensione alle imprese con un dipendente salverebbe dalla tagliola anche gli artigiani e le imprese a gestione familiare, come molte di quelle che operano nei settori della ristorazione e dell'accoglienza turistica.
CENTRISTI ALL'ATTACCO
Oggi a Palazzo Chigi ci sarà un vertice sull'argomento e decidere anche lo strumento legislativo. Molto probabilmente sarà un decreto (la data del referendum non è ancora fissata ma non può andare oltre metà giugno). Da capire anche come superare l'opposizione dei centristi alleati (mentre ci sarebbe l'accordo di Pd, M5S, Forza Italia).
Limitare l'utilizzo dei buoni lavoro solo ai lavori occasionali delle famiglie - baby sitting saltuario, giardinaggio, faccende domestiche, ecc. - sarebbe infatti una svolta a 180 gradi dopo la liberalizzazione introdotta dal governo Monti e cavalcata da quello Renzi. È stata la riforma Fornero infatti ad allargare l'uso dei voucher a tutti i comparti e a eliminare la restrizione ai soli lavori accessori e occasionali da parte di studenti e pensionati. Il governo Renzi ha poi innalzato il tetto del reddito annuo da 5.000 a 7.000 euro.
Il capogruppo di Area Popolare in commissione Lavoro alla Camera, Sergio Pizzolante, tuona: «Così si demonizzano le imprese e si condannano i lavoratori al sommerso». E le proteste si fanno sentire anche all'interno dello stesso Ministero del Lavoro. Il sottosegretario Massimo Cassano (Ncd) parla di linea «folle e intrisa di obsoleta ideologia» utile solo ad accontentare le richieste «prive di fondamento di alcune organizzazioni sindacali». «I voucher possono essere riregolamentati ma non cancellati, va colpito l'abuso e non lo strumento» dice. Durissimo il giudizio di Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro al Senato (dove il provvedimento comunque dovrà passare): «Limitare l'uso dei voucher alle famiglie e alle imprese con un solo dipendente significa non conoscere il mercato del lavoro e le concrete situazioni occupazionali che meritano uno strumento semplice per emergere. È una aberrante soluzione incredibilmente condivisa non solo dalla sinistra ma anche da Forza Italia».
Per evitare tensioni con gli alleati il governo Gentiloni potrebbe così optare per qualche accorgimento. Sul tavolo, secondo indiscrezioni, è già pronto un compromesso che non dovrebbe urtare troppo la sensibilità della Cgil: oltre al taglio netto della platea di committenti ci sarebbe l'allentamento dei vincoli del lavoro a chiamata, con l'abolizione del divieto per i lavoratori di età compresa tra i 25 anni e i 50 anni.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it