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Data: 03/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Maxi-compensi Atac Ora l'ex ad Broggi rischia il processo

Un compenso a cinque zeri, aggiuntivo e non dovuto, porta a un passo dal banco degli imputati Danilo Broggi, ex amministratore delegato della municipalizzata del trasporto pubblico di Roma. Il pubblico ministero Erminio Amelio, titolare del fascicolo, ha firmato una richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti e anche a carico di Renato Castaldo, ex presidente del collegio sindacale di Atac e beneficiario del trattamento di favore. Entrambi sono accusati di abuso d'ufficio.
IL RISARCIMENTO
Nel 2013, Broggi aveva stipulato con il ragioniere Castaldo un atto transattivo con il quale gli liquidava compensi per un totale di 360 mila euro, in aggiunta allo stipendio già fatturato per il triennio 2010-2013. Secondo la ricostruzione della Procura, l'imputato avrebbe sfruttato la sua posizione di amministratore delegato per fare ottenere a Castaldo un ingiusto vantaggio patrimoniale, «cagionando ad Atac e al Comune di Roma un danno di rilevante entità», si legge nel capo d'imputazione. Per questa vicenda, Broggi è già stato condannato dalla Corte dei Conti. Lo scorso ottobre i magistrati di via Baiamonti hanno stabilito che dovrà risarcire la municipalizzata, sborsando l'intera somma sottratta.
IL COMPENSO
La retribuzione annuale di Castaldo, sindaco dell'azienda da luglio 2010 ad aprile 2013, era stata fissata con una delibera dell'Assemblea dei soci datata 28 luglio 2010. I compensi stabiliti si sarebbero dovuti applicare fino alla fine del contratto di lavoro. Un Decreto del Ministro della Giustizia aveva poi aumentato le tariffe, ma solamente per i Sindaci che avessero assunto le funzioni dopo il 2 settembre del 2010. Diversamente da Castaldo, quindi, che lavorava nella municipalizzata dal luglio di quell'anno, e dunque non avrebbe avuto diritto alla maggiorazione. Broggi, però, gli avrebbe comunque riconosciuto la somma ulteriore a titolo transattivo, stipulando con lui una scrittura privata. Un'azione compiuta «in violazione delle norme di legge e di regolamento» e sfruttando «istanze ad hoc» che Castaldo avrebbe protocollato «nella consapevolezza della non spettanza dell'aumento», sostiene la Procura. Il premio, oltretutto, sarebbe stato riconosciuto solo al sindaco, e a nessun altro membro del collegio sindacale. «Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura - ha dichiarato Broggi - abbiamo sempre agito nell'interesse dell'azienda e, soprattutto, in totale legittimità. Confido che tutto si risolva, come è già avvenuto in un'altra inchiesta». L'ex ad si riferisce alla sua assoluzione con formula piena in merito all'assunzione in Atac del capo del personale Giuseppe De Paoli che, per la Procura, sarebbe stato ingaggiato in violazione di una delibera comunale. Lo scorso luglio, il giudice ha stabilito che, in quel caso, il fatto contestato dagli inquirenti «non sussiste».

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