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Data: 05/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Seggiovia Fontari chiusa. Il direttore Cordeschi: decisione ingiustificata

L’AQUILA «Pur dovendone rispettare assolutamente il contenuto, il provvedimento rilasciato dall’ufficio ministeriale è da considerarsi inopinato». Sulla vicenda della chiusura della seggiovia delle Fontari da parte dell’Ustif interviene il direttore d’esercizio Marco Cordeschi. «Rispetto al mio operato, a quello dei capi servizio, del personale e del Ctgs, posso affermare che sia le operazioni di manutenzione periodica e programmata, sia i controlli non distruttivi, sia le procedure di controllo periodico, sono stati eseguiti nel pieno rispetto della legge». Insomma, Cordeschi ritiene ingiustificata la scelta di fermare l’impianto, arrivata a sorpresa la sera del 2 marzo. Con un’amara constatazione: «In questo momento, non sono in condizione di sapere se e quando la seggiovia potrà essere nuovamente riaperta al pubblico». Il direttore ricorda che «le condizioni di obsolescenza delle Fontari sono ben note, visto che dal 2012 attende l’esecuzione dei lavori di revisione generale e che dovrebbe essere sostituita nel corso dell’anno corrente. In accordo con i capiservizio e con il personale tecnico abbiamo inteso intensificare oltremodo i controlli periodici sulle parti dell’impianto che, a nostro giudizio, presentano maggiori criticità, in maniera da assicurare il rispetto delle necessarie condizioni di sicurezza per i viaggiatori. Nel rigoroso rispetto della legge, la seggiovia – prima dell’avvio della stagione invernale – era stata sottoposta alla annuale visita di collaudo, alla presenza del funzionario tecnico dell’Ustif di Pescara, terminata con esito favorevole e senza nuove prescrizioni». La seggiovia entra dunque in funzione, ma lo scorso 19 febbraio viene fuori un problema tecnico. «È risultata», spiega Cordeschi nel dettaglio, «un’indicazione di danno a un componente di una morsa di un veicolo. Ho disposto la chiusura al pubblico e ho esteso a tutti i componenti uguali a quello risultato danneggiato un più approfondito controllo a vista: da esso è risultata la presenza di altri 11 componenti con indicazioni di difetto. Sentito il costruttore dell’impianto, non essendo possibile prevedere la sostituzione dei pezzi difettosi che risultano fuori produzione, abbiamo concordato di eseguire un intervento di riparazione e di prevedere poi il controllo quotidiano di tutti i componenti in questione. Ho inviato una relazione scritta agli enti di sorveglianza, disponendo la riapertura al pubblico dell’impianto. Nei giorni successivi non si è manifestato alcun inconveniente e i controlli quotidiani hanno dato esito favorevole». Ma dopo una settimana, una nota dell’Ustif di Roma blocca la seggiovia e quindi l’intera stazione sciistica. Un provvedimento inopinato, per Cordeschi, in ragione di due circostanze: «Innanzitutto la mancanza di qualsiasi interlocuzione dell’ufficio con il direttore di esercizio per la richiesta di chiarimenti o di eventuali ulteriori approfondimenti sulla relazione invita. Inoltre, la mancanza di un riscontro tecnico diretto, in situ, per l’eventuale verifica della qualità e della natura del difetto. Ad ogni buon conto, dando seguito alle indicazioni della nota ministeriale, ho fatto eseguire da una ditta specializzata, nella giornata del 3 marzo, un controllo magnetoscopico e visivo sul 100% delle morse della seggiovia, dal quale non sono risultati difetti». Cordeschi infine si riserva di tutelare nelle sedi opportune i suoi interessi, in seguito ad «alcuni interventi inopportuni e quantomeno censurabili, in merito alla sicurezza dell’impianto, che hanno contributo a creare un clima di sospetto e che sicuramente hanno avuto eco nelle sedi ministeriali».

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