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Data: 05/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Pd, Sel e la sindrome bipolare dei politici di Sara Marcozzi (*)

Resto sempre affascinata da quella che, a più riprese, ho definito essere la “Sindrome bipolare” di quei politici che dicono una cosa e, poi, fanno l’esatto contrario. Sindrome che, in particolare, sembra colpire gli esponenti del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà anche in Abruzzo dove siamo costretti a leggere l’intervento su questo giornale del Sottosegretario Mario Mazzocca, il quale sembra scoprire, solo oggi, a quasi tre anni di governo D’Alfonso, che esistono delle priorità per la collettività e che i problemi dell’Abruzzo, degli abruzzesi, sono ben lontani da quella che è stata fino ad ora l’agenda del governo regionale. Lo stesso sottosegretario che, a più riprese, definiva noi consiglieri del M5S “demagoghi e populisti” quando chiedevamo in consiglio regionale l’approvazione delle nostre proposte di legge sul dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, abolizione dei doppi e tripli vitalizi dei politici e istituzione del reddito minimo garantito, per ristabilire un minimo di equità sociale, oggi lo sentiamo annunciare con presunzione di autorevolezza i propri intenti di “lotta alla precarietà e alla inclusione sociale”, “legge sul reddito minimo garantito”, “sostegno al reddito”. Chiede oggi la “messa in sicurezza del territorio” e “il contenimento del consumo del suolo”. Si domanda “se la tutela dell’ambiente è una priorità, non si capisce perché la costituzione del Parco Nazionale della Costa teatina non abbia ancora visto la luce”. Mi permetto di ricordare, al Sottosegretario alla Presidenza del Regionale con delega all’ambiente, già assessore all’Ambiente, Mazzocca, che egli è componente del Governo regionale e che, per il ruolo che ricopre, dovrebbe ben conoscere le risposte ai suoi interrogativi. Anzi, dovrebbe essere proprio lui a spiegarci il “perché”! Perché abbia votato contro le nostre proposte di legge? Perché, al tempo della stesura della programmazione dei fondi europei del Masterplan, non si sia indignato per le cifre irrisorie destinate all’inclusione sociale. Perché non abbia mai contestato quel Masterplan Renzi-D’Alfonso che appariva come una lista della spesa, ben lontana da una programmazione di milioni e miliardi di euro che guardasse al futuro dell’Abruzzo, allo sviluppo della nostra economia, al sostegno alla povertà. Il M5S lo ha fatto. Perché non si sia opposto, per fare solo un esempio, allo stanziamento di 54 milioni di euro per le opere di laminazione sul fiume Pescara, una gettata di cemento che, lo dicono i tecnici, consumerà territorio e non lo metterà affatto in sicurezza? Noi ci siamo opposti e abbiamo proposto alternative. Perché, se ci tiene al territorio, siamo ancora in attesa del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti? Lo attendiamo da 3 anni e, a causa di questi ritardi, Regione Abruzzo è anche sotto procedura di infrazione UE. Perché, per iniziare, Mazzocca non segue l’esempio del M5S che grazie al taglio degli stipendi di 5 consiglieri regionali ha già finanziato con il Microcredito 40 piccole e medie imprese abruzzesi e donato una turbina spalaneve alla Protezione Civile? Promette Mazzocca nel suo intervento che nelle prossime settimane svolgerà su questi temi “una verifica con tutta la maggioranza di Governo”. Tre anni al governo e siamo ancora fermi alle promesse. Ci domandiamo a quale fine? Se dovesse “verificare” che le sue enunciazioni non coincidono con l’agenda governativa del Presidente D’Alfonso, ci aspettiamo, per coerenza, le sue dimissioni da sottosegretario e l’immediata l’uscita dalla maggioranza di governo. Ci aspettiamo che voti in favore delle proposte di legge del M5S sul dimezzamento degli stipendi dei consiglieri regionali, sull’abolizione dei doppi e tripli vitalizi dei politici (leggi che farebbero risparmiare agli abruzzesi circa 25 milioni di euro in 5 anni da destinare al sostegno alla povertà) e sulla istituzione del reddito minimo garantito. In caso contrario, saremo di fronte – stavolta sì - a un caso di scuola di demagogia e populismo. Finalmente Mazzocca si è accorto delle condizioni disastrose in cui versa la nostra regione o forse, più semplicemente, si stanno avvicinando le prossime elezioni?

(*) M5S Regione Abruzzo

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