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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/03/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Tua e Saga, arrivi e partenze di Lilli Mandara

Giochi di prestigio e bacchetta magica: scendono e salgono i membri dei consigli di amministrazione delle società partecipate dalla Regione Abruzzo, come fisarmoniche o strumenti a soffietto. Serve mandare a casa qualche consigliere scomodo e denuncista, tanto per usare aggettivi dalfonsiani? E oplà il gioco è fatto: il cda viene tagliato a tre membri e poi ops, risale a cinque. Succede ora alla Tua ed è successo alla Saga qualche tempo fa: si sistemano gli equilibri, e il gioco è fatto.
E così manovre in corso sia alla Tua che alla Saga: dal cda della società di Trasporti regionale si è dimessa giorni fa l’unica esponente di sesso femminile, e una settimana fa ha abbandonato, con una lettera al cda Saga, anche Antonello Ricci.

La Tua di qualche tempo fa

Insomma, la tanto proclamata spending review serve a poco o niente, anzi è una scusa bella e buona per giustificare altre manovre. E così succede che alla Tua il cda ora d’improvviso salirà a cinque membri e anzi, si cerca di indorare la pillola, sbandierando a destra e a manca che le due nuove poltrone saranno dedicate esclusivamente a due donne. Ecco pronto il bando per due, ben due donne: visto che c’è un decreto che prevede che “le società a controllo pubblico debbano assicurare l’equilibrio tra i generi, garantendo che il genere meno rappresentato ottenga almeno un terzo dei componenti di ciascun organo sociale”, pronti ad ampliare il cda, mica a togliere un uomo. E così, considerato che

“il cda della Tua è costituito da 3 unità di genere maschile – si legge nel bando – è quindi necessario procedere ad integrare il cda con 2 unità di genere femminile, portando da tre a cinque il numero dei componenti”.

Facile, no? In realtà, la storia è un’altra: nel nuovo cda tempo fa è stato nominato Guido Dezio, fedelissimo del presidente dai tempi in cui lui era sindaco di Pescara (tanto che con D’Alfonso, Dezio ha condiviso la tristissima stagione dell’inchiesta Housework), e adesso, dopo che l’ingegnera Natascia Passerini, esperta di infrastrutture e dipendente Anas subentrata a Evelina D’Avolio, ha abbandonato anche lei la barca, nel nuovo cda restano in tre, tutti di genere maschile: il nuovo presidente Tullio Tonelli, Dezio e Gianni Di Vito. Ma la legge impone che venga rispettata la parità di genere: basterebbe togliere un uomo e mettere una donna ma per carità, meglio aumentare il cda da tre a cinque. Tanto dei tagli per la spending review e di tutti i bellissimi propositi della campagna elettorale chi si ricorda più?

Qualcosa di simile successe tempo fa alla Saga: in principio erano cinque, i componenti del cda della Saga, poi con la scusa di una modifica dello Statuto, a settembre 2016 diventano tre: c’era la necessità di togliere di mezzo alcuni membri scomodi, uno soprattutto, e così vennero imposte le dimissioni di massa. E dopo alcuni giorni, con il tocco della bacchetta della Regione Abruzzo, magica ma non troppo, oplà, membri tornarono ad essere cinque.

Che poi, a dirla tutta, la Saga non avrebbe bisogno di un cda né di tanti membri, visto che non vive di vita propria ma grazie alle iniezioni quasi quotidiane di immensi fondi pubblici. Ma ha bisogno di membri graditi e anche di imprenditori che alla fine ci mettano un po’ di soldi sopra. E’ questa la spiegazione che forniscono gli addetti ai lavori rispetto all’allargamento avvenuto un anno fa del cda da tre a cinque membri e all’ingresso di Emilio Schirato, amministratore delegato del gruppo Schirato hotel, e Stefano Menozzi, amministratore dell’azienda Nuova Menozzi De Rosa 1836 srl, in pratica quello della liquirizia. Vennero riconfermati naturalmente il presidente Nicola Mattoscio, il vice presidente Antonello Ricci (che però la scorsa settimana ha lasciato molto improvvisamente) e Antonella Allegrino, sostituita a settembre 2016, quando diventò assessore del Comune di Pescara, da Alessia Chiacchiaretta, ex assessore e ora consigliere del Comune di San Giovanni Teatino, molto vicina alla Allegrino.

E i dimissionati furono invece Barbara Becchi e Emidio Isidoro, quello che ha denunciato le irregolarità dei contratti con Ryanair.

ps: per il nuovo cda Tua si fa molto il nome di Carla Mannetti, la dirigente di destra passata con D’Alfonso e scomparsa ormai da tempo dai radar della Regione. Hai visto mai?

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