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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/03/2017
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Proteste dei pendolari per ritardi dovuti a mezzi rotti. Tua: autobus freddi e maleodoranti, i pendolari protestano, i sindacati chiedono investimenti

L’AQUILA - “Autobus senza riscaldamento e con esalazioni di nafta dalla bocchetta dell’aerazione, abbiamo richiesto all’autista un cambio di mezzo, ma non è stato possibile, adesso basta”.

A denunciarlo ad AbruzzoWeb una delle tante pendolari della tratta mattutina delle ore 6 tra L’Aquila e Pescara, e non è certo un caso isolato, come conferma a questo giornale Luciano Lizzi, segretario regionale di Faisa-Cisal, sindacato dei trasporti che, da mesi, protesta per la scarsità delle risorse per la manutenzione dei mezzi e per l’organico sottodimensionato rispetto alla reale necessità.

Quello delle risorse e della manutenzione è uno dei punti oscuri della riforma ancora incompiuta della Tua, la società unica dei trasporti abruzzese che vive in queste settimane una situazione di incertezza, dopo le dimissioni del presidente, Luciano D’Amico, incompatibile in quanto anche rettore dell’Università di Teramo, e l'elezione di Tullio Tonelli ad interim, nell’attesa che si chiariscano alcuni aspetti.

A interessare i cittadini, comunque, non tanto i dilemmi della governance societaria, quanto ottenere un servizio di qualità.

“La cortesia degli autisti, dei controllori e del personale è eccellente - spiega ancora infatti la pendolare - Il problema è che gli autobus sono vecchi e andrebbero cambiati. Noi arriviamo spesso in ritardo al lavoro, e questo per noi utenti che paghiamo tasse e vorremmo un servizio almeno accettabile, rappresenta anche un danno professionale”.

“Abbiamo scritto più volte alla Tua - rincara - per esprimere il malcontento di chi quotidianamente si sposta con i mezzi. Ci è stato risposto che la Tua farà il possibile per migliorare la situazione”.

Una denuncia che non stupisce il sindacalista Lizzi, che punta il dito ancora una volta sulla mancanza di risorse e personale: “Senza fondi, la nuova società unica regionale dei trasporti Tua non riesce a decollare. È questo il momento in cui servirebbero investimenti e potenziamenti”, accusa.

“La questione principale è la mancanza di personale addetto alla manutenzione dei mezzi, in poche parole i meccanici - sottolinea ancora - Abbiamo a disposizione un organico sottodimensionato rispetto alle reali necessità e stiamo facendo pressione sul governo perché si sblocchi il bando di concorso per l’assunzione di nuovo personale addetto alla manutenzione”.

Bando di concorso atteso da almeno 6 mesi ma che, purtroppo, “tratterà sempre di assunzioni a tempo determinato, visti i continui tagli ai fondi stanziati annualmente per i trasporti locali - continua il segretario Faisa - Comunque speriamo in uno sblocco dopo il decreto Madia, varato il 23 febbraio scorso, che ha riformato il pubblico impiego”.

Da una cifra iniziale di 180 milioni di euro, infatti, che dovrebbe servire per tutti i tipi di trasporti, su gomma e su ferro, tra servizi, personale e manutenzione, si è scesi nell’ultimo anno a 167 milioni, senza che sia stato tagliato nulla sull'offerta complessiva “ciò significa dover fare le stesse cose con molti meno soldi a disposizione” rimarca Lizzi.

Da qui lo stato di agitazione permanente, in tutta la regione, per protestare contro questi tagli, con lo sciopero del 24 febbraio scorso che ha spostato l’attenzione sull’Aquila, la città con la situazione peggiore di tutte: solo due meccanici che devono occuparsi di tutto il lavoro di manutenzione dei mezzi e in cui le sigle sindacali e i lavoratori in forza all’Ama, la municipalizzata aquilana dei trasporti, con un referendum aziendale hanno chiesto a gran voce la fusione con Tua.

“Si deve puntare a un soggetto unico regionale forte - ha commentato giorni fa il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci in una nota - una fusione che può apportare benefici in termini di servizi e opportunità per il nostro territorio”.

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