I vertici del Centro turistico del Gran Sasso sperano di salvare il salvabile e che la stazione possa essere riaperta al più presto. É fiducioso di poter riaprire in tempo per il weekend, l'amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, Fulvio Giuliani, che ieri ha avuto un incontro con l'Ustif: «Ho avuto una interlocuzione con l'Ustif per accertarmi che a fronte delle nostre relazioni intervengano al più presto ha riferito Giuliani -. Stiamo producendo le ulteriori documentazioni e ho chiesto loro di esaminarle rapidamente. Si sono dichiarati consapevoli della situazione e hanno mostrato sensibilità per la nostra condizione. Ci stiamo adoperando con tutti i nostri sforzi e anche con la loro disponibilità affinché tutto si risolva entro la settimana. Ci hanno chiesto ulteriore documentazione e anche i controlli visivi: abbiamo fatto tutto e anche di più. Questo provvedimento avrebbe potuto essere comunicato magari con un preavviso, la scelta purtroppo è stata altra». Il direttore di esercizio Marco Cordeschi mette in evidenza quello che a questo punto potrebbe essere stato solo un difetto di comunicazione fra L'Aquila, Roma e Pescara. «Non è vero che l'Ustif non ha avuto la relazione a dicembre, è una grossa bufala, non solo ha avuto la mia relazione, ma ha partecipato alla visita ispettiva. É stato fatto tutto quello che è stato richiesto. É una procedura inattesa quella messa in atto dall'Ufficio. Normalmente si interloquisce con il direttore di esercizio. Si fa una visita di verifica, non si agisce così». Cordeschi ha spiegato che la ditta intervenuta a fare le riparazioni è stata mandata dalla Leitner. «Tale ditta ci ha trasmesso la relazione ha proseguito Cordeschi - che noi abbiamo girato all'Ustif. Tutto è stato fatto a regola d'arte perciò abbiamo riaperto. L'Ustif ha tutta la documentazione perché l'ho trasmessa io». Secondo il direttore dunque non c'è nulla da spiegare perché «ho inviato tutta la corrispondenza, per la quale non ho avuto alcuna risposta». In relazione alla richiesta sempre dell'organo di controllo relativa all'origine delle rotture delle Fontari, il direttore alza le mani. «Lo sanno bene che è un impianto vetusto in cui si possono verificare delle rotture a fatica, così come avvenuto. Ce ne siamo accorti e abbiamo chiuso preventivamente. Abbiamo fatto l'intervento e i controlli e poi abbiamo riaperto tutto in maniera conforme alla legge. A questo punto dopo una settimana, senza né una interlocuzione né una visita ispettiva sull'impianto, l'Ustif, da remoto, ha deciso di chiudere. Io non capisco quale sia la logica. Ho appena inviato il rapporto sui controlli ulteriori che l'ufficio ha richiesto vedremo cosa dicono. Posso dire che il Centro turistico del Gran Sasso, attraverso la direzione di esercizio, ha fatto tutto quanto previsto per legge. Anzi ha fatto molto di più. Qualcuno dovrebbe stringere la mano per aver mantenuto in esercizio l'impianto facendo controlli tutti i giorni. Non è possibile crocifiggere le persone».