TERAMO Emergenza e politica. Attività e strategia di Idea, il movimento che fa capo al senatore Gaetano Quagliariello (eletto in Abruzzo), seguono questi due fili conduttori per il futuro dell'Abruzzo e non solo, A disegnare l'ordito della strategia del nuovo soggetto politico che si appresta a diventare partito a tutti gli effetti è proprio il coordinatore nazionale che ha avviato quest’esperienza dopo aver dato l'addio all'Ncd. Quagliariello parte dalla gestione dell’emergenza e dai provvedimenti necessari per superarla evocando lo spirito della grande manifestazione a Roma di giovedì scorso. «Ognuno ha fatto la propria parte, mettendo al centro la regione in oggettiva difficoltà», evidenzia, «piuttosto che le sigle». Questo atteggiamento deve dunque ispirare l'attività in Parlamento per il varo di una legge speciale, che al di là delle misure adottate per l'immediato e che vanno certamente rafforzate, dia una prospettiva di rilancio all'Abruzzo nel lungo periodo. «L'emergenza in questo territorio, rispetto ad altri che pure hanno subìto danni, ha una duplice specificità», osserva il senatore, «temporale, perché la situazione critica si protrae ormai dal 2009, e spaziale, in quanto sono coinvolte tutte e quattro le province». Per uscire dal tunnel dei problemi drammatici di sisma e maltempo, dunque, serve un provvedimento normativo strutturale. «Auspico l'apertura di un tavolo tra i parlamentari abruzzesi», sottolinea Quagliarello, «per prendere l'iniziativa tutti insieme mettendo da parte le diverse appartenenze». Questa e altre proposte di modifica del contestato decreto del governo sono state portate, nella tarda mattinata di ieri, all'attenzione del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «Il provvedimento varato dal governo è oltraggioso e va cambiato», insiste il coordinatore regionale di Idea Mauro Di Dalmazio, «c'è bisogno, però, di una legge speciale: altrimenti arriverà il ristoro dei danni, ma il territorio resterà senza prospettive». Su questo tasto batte anche il coordinatore aquilano Antonio Morgante che, nella sala conferenze dell'hotel Abruzzi, affianca Quagliariello e Di Dalmazio insieme al suo omologo pescarese Lorenzo Silli. Assenti giustificati Gianni Chiodi e il sindaco di Orsogna Fabrizio Montepara, che guida il movimento in provincia di Chieti. Ad ascoltare gli interventi che tracciano gli scenari futuri del movimento ci sono esponenti della politica teramana, a cominciare dal gruppo civico “Al centro per Teramo” e dai consiglieri comunali di Martinsicuro e Giulianova Massimo Vagnoni e Fabrizio Retko. In platea spicca anche la presenza dell'ex capo della segreteria di Chiodi in Regione Enrico Mazzarelli, mentre il coordinatore teramano di Fdi-An Raimondo Micheli si limita a un saluto di passaggio all’esterno della sala. Molto più interessato al progetto di Idea appare l'ex direttore generale della Asl dell'Aquila Giancarlo Silveri. Nel capoluogo di regione e ad Avezzano sono imminenti le elezioni amministrative e il movimento si presenterà ai nostri di partenza. «Saremo presenti», annuncia Di Dalmazio, «con il nostro simbolo o sostenendo liste civice». La sfida per la ricostruzione di un centrodestra unito è già lanciata. «Ci rivolgiamo al nostro popolo», spiega Quagliariello, «per costruire un’ipotesi di governo e costruire un programma che nasca dal connubio tra civismo e buona politica». Il progetto segue una logica «antica ma nuova» in cui tornano a contare le rappresentanze democratiche. Marzo sarà dunque dedicato alla campagna di tesseramento e in aprile si terranno i congressi provinciali prima dell'assemblea programmatica nazionale.