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Pescara, 24/11/2024
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08/03/2017
Il Messaggero
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Filovia riuscito il test, ma il futuro è un'incognita. Fabiani: «Chi sostiene che la filovia non vedrà mai la luce è un disfattista, e se così fosse i sindaci di Pescara e Montesilvano si vedranno richiedere indietro i fondi erogati per circa 16 milioni» |
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«E' andata benissimo, siamo molto soddisfatti perché la linea elettrica si è dimostrata in grado di alimentare il filobus». L'ingegner Pierdomenico Fabiani risponde come un bambino entusiasmato per l'accensione dell'albero di Natale. Per anni in Gtm e adesso in Tua il direttore generale ha atteso il giorno della grande prova che ieri, sotto una pioggia battente, è riuscita alla perfezione. Peccato che il vero filobus non ci fosse perché non è mai stato neppure costruito: per la verifica della linea elettrica sulla strada parco quelli di Tua hanno dovuto chiederne uno in prestito dalla Panoramica di Chieti, più piccolo del Filò. Non è stato un collaudo, ha ribadito lo stesso Fabiani, ma una visita di constatazione per determinare il lavoro svolto dall'Alpiq e procedere alla risoluzione del contratto. «Spetta ora ai legali della Regione e dell'azienda discutere su come chiudere la questione» ha aggiunto Fabiani. Tutto sta a vedere se e quanto peseranno le presunte inadempienze che la Regione contesterà all'azienda appaltatrice, considerati i cospicui finanziamenti investiti a fronte del risultato fallimentare per il cittadino dopo almeno vent'anni di promesse.
PROGETTO FALLITO Fallimento evidenziato ieri nei commenti dell'associazione Strada parco forever, del comitato Oltre il gazebo-No filovia e dell'associazione Strada parco. «A parere dei comitati, meglio allora un veicolo a batteria di ultima generazione da impiegare sulle principali direttrici di traffico, ove peraltro insiste la domanda di trasporto, preservando la strada parco a ciclisti, pedoni, bambini e categorie sociali svantaggiate - hanno commentato -. La prova e' stata eseguita con un piccolo filobus. Veicoli a tre assi da impiegare a doppia corsia di transito, come quelli previsti dalla legge che ha disposto il finanziamento, sarebbero incompatibili con le limitate dimensioni della carreggiata» hanno aggiunto. Ed ancora: «Non siamo contrari alla filovia, siamo contrari alle cose fatte male: l'asfalto mostra cedimenti, le pensiline e i marciapiedi necessitano già di interventi, resta in piedi la questione delle barriere architettoniche» hanno dichiarato tre esponenti dei comitati, che armati di trombetta hanno contestato il passaggio del filobus chietino. C'è pure chi ha ricordato le parole del sindaco Alessandrini e del governatore D'Alfonso riguardo all'ipotesi di rescissione in danno con l'Alpiq, al momento tutta da verificare.
SEMAFORI ACCESI Il mezzo della Panoramica è arrivato in via Pellico scortato dai vigili urbani alle 14,20 e mezz'ora dopo ha cominciato il viaggio su via Castellamare, correndo silenzioso lungo il tracciato. Tutti accesi i semafori con il rosso segnalato agli incroci. All'altezza di via Ruggero Settimo c'è stato uno stop a causa di un albero caduto sul percorso nel Comune di Montesilvano ed è stato sollecitato l'intervento dei vigili del fuoco per rimuovere l'ostacolo.
UN GIOIELLO«Questa filovia è un gioiello o avrebbe potuto esserlo, non credo che vedremo passare qui un vero filobus prima di qualche anno» ha commentato un addetto ai lavori. Scetticismo non condiviso da Fabiani: «Chi sostiene che la filovia non vedrà mai la luce è un disfattista, e se così fosse i sindaci di Pescara e Montesilvano si vedranno richiedere indietro i fondi erogati per circa 16 milioni - spiega il direttore generale di Tua -. Le pensiline vanno solo ripulite e adeguare la banchina alle fermate si può fare in tempi stretti. La prova ha dimostrato che la soluzione più valida per un trasporto pubblico efficiente resta quella del mezzo elettrico alimentato da fili e a doppia corsia: se la Regione ci desse via libera, saremmo in grado di indire a breve la gara per acquistare i mezzi. Quanto ai bandi per il secondo e al terzo lotto, ora annullati, il discorso cambia perché per riattivarli servono soldi».
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