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Data: 08/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
La crisi del tpl - Atac, rilancio in quattro mosse: più ore di guida per gli autisti. Sono 13 anni che l'Atac non chiude un bilancio in pareggio, in questa sfilza di rossi sono state accumulate perdite per 1,8 miliardi

Più ore di guida per autisti e macchinisti, vendita degli appartamenti sfitti che Atac concedeva a dirigenti e dipendenti, 250 controllori in più, rinnovo della flotta bus con i fondi dell'Unione europea. È attorno a questi quattro capisaldi che la più grande municipalizzata dei trasporti d'Italia, gravata da un debito miliardario, cerca il rilancio. Il nuovo piano industriale di Atac, elaborato dall'amministratore unico Manuel Fantasia, è approdato ieri nella pre-giunta in Campidoglio, un vertice informale tra la sindaca Virginia Raggi e gli assessori, a partire dalla titolare della Mobilità, Linda Meleo, in vista della seduta di venerdì. Il documento, nei giorni scorsi, è stato illustrato informalmente ai sindacati. E non tutte le misure sono piaciute alle bellicose corporazioni interne.

IN CABINA Come la richiesta di aumentare i turni di guida per i conducenti. Nella bozza di piano industriale che circola in via Prenestina si parla di «produttività» da incrementare del 3% per gli autisti di autobus e tram e del 10% per i macchinisti della metropolitana. Gli addetti nella metro fino a due anni fa guidavano in media 736 ore l'anno, contro le 850 ore di Napoli e le 1.200 di Milano. Nel luglio del 2015 la vecchia giunta Pd varò una prima riforma per portare le ore di guida effettiva a 950. Ora l'amministrazione M5S vuole alzare ancora l'asticella, per avvicinare gli orari della Capitale a quelli della metro meneghina. Non sarà facile, però, trovare un accordo con i sindacati. Che già alzano le barricate. Per Claudio De Francesco, segretario della Faisa Confail, «non si può chiedere sempre ai dipendenti di lavorare di più, mentre si pagano i bonus ai manager per i risultati disastrosi che hanno ottenuto».

IL BENEFIT Per cercare di ammorbidire il fronte sindacale, l'azienda è disposta a resuscitare un vecchio benefit, abolito due anni fa: la cosiddetta riservata, il costoso trenino che accompagna i conducenti e gli addetti di stazione sul posto di lavoro fuori dagli orari di servizio. Secondo il piano, il convoglio dovrebbe essere riattivato già a partire dal 2 aprile.
Per fare cassa e portare l'azienda al risanamento dei conti (sono 13 anni che l'Atac non chiude un bilancio in pareggio, in questa sfilza di rossi sono state accumulate perdite per 1,8 miliardi) l'amministrazione pentastellata ha deciso di mettere in vendita parte del patrimonio immobiliare. Si punta, al momento, sugli appartamenti. Perché, forse in pochi lo sanno, la partecipata dei trasporti è proprietaria di diversi immobili ad uso abitativo. Anche in zone di pregio: da via Aldrovandi, ai Parioli, dove hanno alloggiato in passato alcuni dirigenti, a viale Aventino. Oppure in via Tuscolana. Tutti alloggi concessi a manager e dipendenti, che però sono sfitti da anni. Per questo ora la giunta M5S è orientata a metterli in vendita.
Resta in stand-by invece l'alienazione - decisamente più remunerativa - dei depositi in disuso. L'ex direttore generale Marco Rettighieri, insieme al vecchio amministratore unico Armando Brandolese, aveva predisposto un piano che avrebbe fruttato almeno 95 milioni di euro. Per il momento, però, la giunta Raggi ha deciso di avviare solo una ricognizione sulle rimesse abbandonate o considerate non più funzionali. Ma la vendita è congelata.

I VERIFICATORI Nel piano si parla anche della nuova flotta bus: si punta sui fondi dell'Unione europea per rinnovare un parco mezzi tra i più vecchi d'Europa. I bus romani, in media, hanno più di 10. Un numero che, come ha segnalato anche la Ragioneria comunale, «appare molto elevato soprattutto se confrontato con gli 8,6 anni medi registrati a Milano, i circa 5 di Berlino, i 6 di Londra e i 7 di Parigi». Verrà potenziata anche la lotta all'evasione dei biglietti, altra piaga storica dei trasporti pubblici capitolini. Attraverso una ricognizione interna, Atac conta di avere a disposizione 250 controllori in più, rispetto ai 162 attuali.

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