PESCARA Nonostante il mese horribilis di gennaio, i dati del primo bimestre dell’anno forniti da Trenitalia dicono che in Abruzzo il trasporto su ferro resta affidabile e di alto gradimento nella percezione dell’utenza. Le corse cancellate rispetto alla programmazione sono state appena il 2,7% e solo lo 0,1% per cause imputabili a Trenitalia. Al resto ci hanno pensato maltempo, terremoti e smottamenti che hanno flagellato il territorio. La puntualità reale vissuta dal cliente è arriva al 91,5% tra gli intervistati, ma sfiora il 99% se si considerano anche qui i ritardi imputabili alla sola società del gruppo Ferrovie e non a fattori esterni. Inoltre, l’87,8% del campione si ritiene soddisfatto del viaggio nel suo complesso.
LA MEDIA Altri dati registrati nei primi due mesi del 2017: la puntualità media dei convogli sull’intera giornata è pari al 91,5% ed è riferita ai treni giunti a destinazione in orario, o comunque non oltre i 5 minuti di ritardo. Una media che si attesta al 93,3% nella fascia oraria dei pendolari del mattino per abbassarsi al 91,4% in quella pomeridiana. A questo proposito si precisa che il sondaggio realizzato tiene conto di tutti i ritardi accumulati, indipendentemente dalla causa, e descrive quindi realmente l’esperienza vissuta dai passeggeri. Se si tenessero invece in considerazione i soli ritardi imputabili a Trenitalia, la puntualità toccherebbe il 98,7%, un trend positivo che va avanti ininterrottamente da tre anni. Risultati che, sempre secondo l’analisi della società, «assumono un valore ancora maggiore tenendo conto delle drammatiche contingenze (dalla crisi sismica all’emergenza neve) che l’Abruzzo ha dovuto fronteggiare negli ultimi mesi». Bene anche il gradimento manifestato dai clienti secondo il sondaggio realizzato da una società demoscopica esterna al gruppo Fs attraverso interviste mirate: l’87% dei passeggeri dei treni regionali abruzzesi si dichiara soddisfatto del viaggio nel suo complesso. In particolare, si segnala un gradimento del 75,7% per la pulizia, del 74,1% per la puntualità percepita, dell’80,7% per il livello dell’informazione a bordo. I problemi, semmai, stanno altrove come sottolinea il deputato Gianni Melilla: «Dopo la battaglia vinta per modificare gli orari del Frecciarossa, che adesso parte al mattino da Pescara con ritorno la sera da Milano (prima la partenza avveniva alle 18,40 costringendo i passeggeri a pernottare nel capoluogo lombardo), adesso si lotta per un nuovo obiettivo: un treno veloce non-stop Pescara-Roma con partenza al mattino e rientro la sera in grado di coprire il percorso in 2 ore e 30».
PULLMAN Oggi, quando tutto va bene, ne occorrono almeno 4 per chi sceglie di fare il viaggio in treno, mentre 2 ore e 30 è il tempo impiegato dai pullman delle autolinee regionali per affrontare lo stesso tragitto da Pescara alla capitale, con tappa a Chieti Scalo. A questo sta lavorando da tempo anche la Regione, mossa anche dall’altra esigenza di velocizzare la linea adriatica senza tuttavia penalizzare la fascia dei pendolari. Più lontano il traguardo dell’Alta velocità che comporta grandi investimenti infrastrutturali per poter viaggiare a 300 km orari, che poco hanno a che fare con la qualità dei convogli e l’organizzazione degli orari nelle stazioni. L’altro obiettivo è quello di mettere in rete l’intero sistema dei trasporti: autostrade, porti, ferrovie, scali aerei, in sinergia con le regioni vicine: una dorsale adriatica che guarda alle Marche e una Lazio-Abruzzo per fare da ponte tra il Tirreno e la Nuova Europa, dove non c’è però spazio per treni da antico West.