Ricostruzione della città come metafora della ricostruzione del Partito e di quella del Paese. Questa è stata la metafora utilizzata dal ministro Andrea Orlando che ha scelto la città ferita per lanciare la scalata alla segreteria del Pd. Non mancava nessuno: dalla triade Pietrucci-Lolli- Benedetti, al partito, attento osservatore, degli scissionisti. Il candidato alla segreteria è giunto in un momento in cui il quadro delle candidature del centro sinistra si è più o meno chiarito. Ieri il vice presidente della Regione Giovanni Lolli ha comunicato il suo no, ufficiale alla candidatura: «Lo dico da mesi, ma nessuno mi ha ascoltato». Anche Carlo Benedetti sembra aver fatto un passo indietro. Restano in campo per le primarie del 2 aprile: Pierpaolo Pietrucci (Orlandiano?) e Americo Di Benedetto. Il Ministro Orlando è partito dal referendum che ha segnato l'inizio del percorso di rinnovamento del Pd. «Sono il candidato che affronta il tema della delusione del Pd». Il partito è la cosa che abbiamo costruito in questi dieci anni e impiegherò tutte le mie forze per andare avanti e realizzare quello che avevamo sognato. Bisogna capire da che parte stare. Fra i temi ispiratori di Orlando c'è l'uguaglianza: «in una società divisa - ha spiegato - anche un sistema democratico scriocchiola. Per una democrazia più forte serve una società più coesa».
L'ASSETTO TERRITORIALE «C'è anche il tema della ricostruzione e del ripensamento dell'assetto territoriale del Paese. Quanto mettiamo i territori nelle condizioni di vincere questa sfida? Oggi i comuni che sono i luoghi dove si deve far fronte all'emergenza, sono in grandissima difficoltà se non diamo loro una mano ad uscire da questa difficoltà anche il Paese soffrirà». Immancabile la domanda sulla candidatura di Carlo Benedetti alle Primarie, Orlandiano della prima ora. «Sono qui per spiegare a tutti il mio progetto poi discuteremo di come partire sul territorio. Voglio costruire un partito non subisca scissioni e che sia in grado di richiamare le persone che sono state alla finestra e che non parlerà male dell'Europa. Non mi preoccupano i singoli che sono andati ma di milioni di italiani che non vanno a votare». Anche dalla platea dell'Ance che ha ospitato l'happening, il sindaco Massimo Cialente ha rilanciato sulla necessità di mettere in sicurezza l'Italia. Ha poi puntato l'indice sulla burocrazia lumaca che blocca la ricostruzione pubblica sia all'Aquila che ad Amatrice. Pollice verso poi contro le lungaggini della giustizia che portano alla prescrizioni dei processi. «Norme più chiare e più europee».
LE PAROLE DI ALBANO Il segretario Albano ha rilanciato sulla necessità di mettere in sicurezza il Paese. «La sinistra non deve andare solo nei luoghi del consenso ha aggiunto - ma soprattutto dove i riflettori non ci sono più». «La tesi dell'autosufficienza del Pd non può esistere ha aggiunto - L'Aquila sarà uno dei primi laboratori dove si ricostruisce il centro sinistra». Al Ministro Orlando i precari del Call center hanno consegnato una lettera: «Chiediamo la Sua attenzione ed il Suo impegno sul tema della corretta applicazione della Clausola Sociale introdotta dal nuovo Codice degli Appalti, prima della imminente emanazione del nuovo Bando di gara relativo al Contact Center Inps. necessaria una iniziativa preventiva senza attendere che i problemi esplodano: sarebbe irreparabile».