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Data: 11/03/2017
Testata giornalistica: La Repubblica
L'Antitrust tende la mano a Uber: "Serve una regolamentazione del settore Taxi e Ncc"

La segnalazione dell'Agcm al Parlamento: "Settore regolato da una norma vecchia di 25 anni. Togliere le limitazioni territoriali per gli Ncc". E il Garante cheide un'apertura verso la piattaforma web del trasporto passeggeri

MILANO - L'Autorità Garante per la Concorrenza e per il Mercato chiede un intervento rapido per regolare il settore della mobilità non di linea, cioè taxi e Ncc, in quanto normata da "una legge ormai vecchia di 25 anni". È quanto si legge in una segnalazione dell'Antitrust al Parlamento, con cui il Garante chiede "un alleggerimento della regolazione esistente", eliminando "le disposizioni che limitano su base territoriale l'attività degli Ncc". Proprio uno dei punti oggetto di contestazione da parte delle auto bianche nell'ultimo maxi sciopero scoppiato dopo l'emendamento al decreto milleproroghe che ha ridotto temporanemente i limiti per gli Ncc. Le Riforme auspicate - spiega il Garante - "garantirebbero una piena equiparazione" tra tassisti e Ncc e "faciliterebbe lo sviluppo di forme di servizio più innovative e benefiche per i consumatori (tipo Uber black e Mytaxi)".

Nel specificare la sua posizione, l'Agcm invoca proprio una maggiore apertura nei confronti di strumenti come Uber, oggi fortemente limitati dai paletti di legge. La riforma, - si spiega - dovrebbe anche riguardare quella tipologia di servizi che attraverso piattaforme digitali mettono in connessione autisti non professionisti e domanda finale, come il servizio Uber Pop. Tale regolamentazione - tenuto conto dell'esigenza di contemperare la tutela della concorrenza con altri interessi meritevoli di tutela quali la sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri - dovrebbe essere tuttavia la meno invasiva possibile, limitandosi a prevedere una registrazione delle piattaforme in un registro pubblico e l'individuazione di una serie di requisiti e obblighi per gli autisti e per le piattaforme, anche di natura fiscale.

È chiaro, sostiene ancora il Garante, che queste misure determinerebbero una immediata estensione dell'offerta di servizi di mobilità non di linea a tutto vantaggio dei consumatori finali. "La possibilità di successo di una tale riforma in senso pro-concorrenziale del settore è tuttavia legata all'adozione di misure idonee a limitare quanto più possibile l'impatto sociale dell'apertura del mercato. A beneficio dei tassisti in servizio al momento dell'entrata in vigore della nuova normativa, l'Autorità pertanto suggerisce alcune forme di compensazione che potrebbero essere finanziate tramite la costituzione di un Fondo finanziato dai nuovi operatori e dai maggiori introiti derivanti da possibili modifiche del regime fiscale".

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