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Data: 14/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
D'Alfonso si prende Del Vecchio. Lettera choc di Civitarese «Se non sono apprezzato lascio»

Tempo 48 ore e sapremo se per Palazzo di città si tratta di una rivoluzione o se tutto finirà in una bolla di sapone. Le fibrillazioni sono cominciate ieri a margine del consiglio comunale e aumentate fino a sera. «D'Alfonso vuole Del Vecchio a capo della sua segreteria in Regione al posto di Claudio Ruffini» è la novità sussurrata che ha scosso il centrosinistra. Immediato è partito l'effetto domino, secondo cui il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli andrebbe al posto di Del Vecchio, ipotesi più volte avanzata in passato, e a sua volta potrebbe essere rimpiazzato dal capogruppo Pd Marco Presutti (che si schermisce: «Il presidente del consiglio comunale va condiviso e votato dall'assemblea tutta»). Si parla anche dell'uscita di Laura Di Pietro dalla giunta: non per il bebè in arrivo, ma perché legatissima a Blasioli e con la nomina di quest'ultimo a vice sindaco ci sarebbero equilibri da rivedere nel centrosinistra, anche alla luce del nuovo Mdp, delle civiche e non solo: al suo posto si fa il nome di Gabriella Lola Berardi.

IL SINDACO PRENDE TEMPO Lo scenario è confermato da più voci, ma da qui a dire che sia cosa fatta ce ne corre. Alessandrini ha frenato: «Sono tutte fantasie, Del Vecchio è al suo posto e non vedo motivi di cambiamento». Il sindaco ne fa anche una questione di operatività: il suo vice è tra i più efficienti collaboratori di giunta ed è quello che, nel bene o nel male, si è fatto finora carico di una mole di lavoro impressionante, avendo deleghe importanti. «Qui abbiamo molto da fare, speravo anche nell'arrivo dei nuovi dirigenti - Pollio e Ruggieri i nomi - ma i tempi per le nomine si allungano» ha considerato Alessandrini, che teme conseguenze sull'azione amministrativa, motivo per cui ha cercato di prendere tempo di fronte alla richiesta che gli è arrivata direttamente da Luciano D'Alfonso: «Ho bisogno di Del Vecchio con me in Regione perché a fine mese andrà in pensione Claudio Ruffini» gli ha detto il governatore. Quest'ultimo in verità non deve convincere solo Alessandrini, ma anche lo stesso Del Vecchio, che in Comune lavora tanto ma sotto D'Alfonso non avrebbe più orario. «A Del Vecchio ho scritto una lettera di amorosi sensi per convincerlo» ha detto il governatore con il tono di chi ha fretta di concludere l'ingaggio. Non va dimenticato che Ruffini è coinvolto nell'inchiesta giudiziaria che ha investito la Regione, nel suo caso con ipotesi di reato in concorso con altri di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d'ufficio e istigazione alla corruzione. Non è da escludere che dietro il suo pensionamento abbiano pesato anche queste ragioni, motivo per lui di amarezza e di voglia di cambiamento.

LO SFOGO DI CIVITARESE Ma c'è dell'altro anche per Del Vecchio, il quale, pur difeso dal sindaco Alessandrini, si è ritrovato al centro di considerazioni espresse dall'assessore all'urbanistica, Stefano Civitarese, in una lettera del 3 marzo scorso inviata a sindaco Alessandrini e giunta, a Blasioli, ai capigruppo, ai presidenti di commissione e al direttore generale Caputi. Lettera in cui Civitarese, per meglio svolgere il compito sulla mobilità assunto con il documento di indirizzi su Pescara città della conoscenza e del benessere, ha posto l'esigenza di una struttura comunale dedicata e che faccia riferimento diretto a lui, giudicando inadeguato il servizio Mobilità Parcheggi e Ordinanza nell'ambito dei Lavori pubblici, motivo di ambiguità e incertezza nella suddivisione dei compiti tra i due settori. Lettera che Civitarese conclude lamentando la mancanza di un'assistente in ufficio, confessando l'impressione di non essere apprezzato e finanche osteggiato, al punto da chiedersi che senso abbia restare in giunta. Per Alessandrini un'altra grana da gestire e che potrebbe separare la sua strada da quella di Del Vecchio.

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