MILANO - I referendum su voucher e appalti promossi dalla Cgil si terranno ioil prossimo 28 maggio. Ma rimane da vedere se la consultazione si farà. Secondo fonti della maggioranza di governo è infatti "probabile" che il Consiglio dei ministri approvi nella riunione di venerdì un decreto "per superare" i quesiti referendari proposti dalla Cgil.
In serata a Palazzo Chigi si è svolta una riunione cui hanno preso parte il premier Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano e i capigruppo Pd di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda. Al termine dell'incontro è emerso che l'intenzione è avere entro giovedì il via libera della commissione Lavoro della Camera al testo, che verrebbe a quel punto trasformato già venerdì in Consiglio dei ministri in un decreto legge ed entrerebbe così subito in vigore.
La volontà di intervenire è stata manifestata a più riprese da esponenti del governo nelle ultime settimane. E anche questa sera Gentiloni, durante l'assemblea dei deputati Pd a Montecitorio, ha sottolineato la necessità di "correggere le norme che saranno oggetto del referendum".
Ora si accelera. "Non è escluso che ci sia un decreto legge sui voucher", ha detto a Sky Tg24 Economia Poletti. "Se per avere tempi compatibili con la situazione che abbiamo di fronte - ha proseguito - fosse necessario, il governo potrebbe prendere i contenuti frutto del dibattito che è in corso oggi alla Camera e farli diventare un decreto, è possibile ma non è detto che sia l'unica strada. Domani o dopodomani la commissione lavoro della Camera concluderà la prima parte di attività e definirà un'ipotesi. Il governo, che ha dialogato con la commissione fino ad ora, prenderà a riferimento quella posizione, poi prenderà le sue decisionì".
In merito alla possibilità che venga accettata la proposta della Cgil di accorpare il voto sui referendum su voucher e appalti alle elezioni amministrative con un unico election day, Poletti ha detto: "Non credo di poterlo escludere. E' una competenza del ministro degli Interni e del Consiglio dei ministri, ma è una cosa ad oggi possibile". Nell'intervista a Repubblica in edicola oggi, invece, la leader della Cgil ha dettato le condizioni per evitare il referendum: permettere cioè l'utilizzo soltanto alle famiglie e "per retribuire la prestazione occasionale di disoccupati di lunga durata, pensionati e studenti". A patto, inoltre, che all'Inps resti l'esclusiva sulla vendita.
Intanto dalla segretaria della Cgil è arrivato il nuovo invito ad accorpare la consultazione referendaria con quella delle amministrative: "Avevamo proposto l'election day e rinnoviamo questa richiesta", ha detto a margine di un evento delle fondazioni Basso e Eber. Camusso ha spiegato: "Vista la data scelta, sarebbe possibile far coincidere il referendum con le elezioni amministrative e non perché ci preoccupa il quorum, i Comuni al voto non sono tantissimi, sarebbe solo una scelta oculata, in un'ottica di finanza pubblica".
A proposito della data fissata oggi dal cdm, la leader Cgil ha commentato: "Ora avanti con la campagna elettorale, ci prepariamo a questa sfida: abbiamo davanti un periodo impegnativo e lo utilizzeremo in tutti i modi". Camusso ha ricordato la manifestazione prevista a Roma l'8 aprile che "sarà l'occasione per rilanciare i temi referendari. Sarà una campagna elettorale molto impegnativa, ma questo non ci spaventa".