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Pescara, 25/11/2024
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Data: 15/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Polfer, il destino è oramai segnato. Il ministero ha deciso la chiusura. Sulmona, la Pezzopane: «Con D’Alfonso al lavoro per evitare la soppressione dell’importante ufficio». Nardella (Uil penitenziari): «È un servizio indispensabile per il trasporto dei detenuti in treno»

SULMONA La raccolta firme, il tam tam online e le proteste non sono bastate a scongiurare la chiusura della Polfer. Il governo tira dritto lungo la strada della riforma sui presìdi di polizia, che vede la razionalizzazione di quelli con poco personale. Alla fine, dunque, dopo anni di lotta, è arrivata la coltellata ai poliziotti ferroviari, come quella raffigurata nell’immagine simbolo della battaglia, diventata un cartonato che ha accompagnato ogni sit-in e manifestazione cittadina. Ora, invece, chi prenderà il treno dalla stazione sulmonese, il secondo scalo ferroviario regionale per importanza, lo farà senza poter più contare sulla presenza degli agenti di polizia. Servizio ancor più necessario dal punto di vista di Mauro Nardella, vice segretario regionale della Uil penitenziari, che ha da sempre legato l’importanza del mantenimento della Polfer con l’esistenza del supercarcere sulmonese, ora in via di potenziamento. «Nella nostra città c’è un istituto di pena dove sono custoditi, in carenza di organico di polizia penitenziaria, pericolosissimi esponenti di Cosa Nostra, Camorra, N’drangheta e Sacra Corona Unita», fa notare il sindacalista, «chiudere la Polfer non è solo inspiegabile, ma estremamente deleterio. La presenza della polizia e dei carabinieri è propedeutica al mantenimento della sicurezza nel servizio di trasporto dei detenuti, sempre più frequente e rischioso». Critica l’irremovibilità del governo anche la senatrice Paola Pelino (FI). «Nel tentare un’ultima mediazione sulla deroga, ho ricevuto dal ministero degli Interni la brutta notizia sulla irremovibilità della decisione», dice, «un esito che mi amareggia molto. Mi sarei aspettata un’iniziativa più forte anche da parte della Regione e dell’unico esponente abruzzese del governo nazionale». Secca la replica della senatrice Stefania Pezzopane: «La Polfer non può chiudere, è troppo importante. Con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso stiamo lavorando per evitare la chiusura. Così come avvenuto per il tribunale». Purtroppo anche i numeri snocciolati da Santino Li Calzi e Kristian Serafini del Coisp, il sindacato indipendente di polizia, non sono bastati a far tornare indietro il governo sulla decisione presa. Fino a cinque anni fa il punto di polizia alla stazione aveva 5 agenti, poi ridotti a due. Dal 2010 sono state 4.208 le persone identificate tra cui molti detenuti con permessi speciali, 72 le autovetture controllate; 279 scorte ai treni viaggiatori; 92 contravvenzioni al codice della strada; 70 delitti in ambito ferroviario e 7 fuori dalla stazione; 8 arresti; 17 denunciate in Stato di libertà. Numeri e cifre che dimostrano l’importanza del secondo scalo ferroviario d’Abruzzo, sede di un deposito di rame e dell’unica sala operativa regionale, con 65 treni in transito giornaliero, 200 dipendenti e più di 400 posti auto.

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