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Data: 15/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, Montezemolo lascia la presidenza

ROMA Lo aveva deciso a novembre scorso. E aveva informato con discrezione Etihad e le banche azioniste di voler dare le dimissioni. Ieri, dopo aver nuovamente consultato i soci, è arrivata la lettera formale. Una missiva nella quale scrive nero su bianco di non essere più disponibile a fare il presidente di Alitalia. Luca Cordero di Montezemolo lascia, ma resta nel cda per completare la missione che si era dato: mettere in sicurezza la compagnia. Con un nuovo piano industriale che, salvo sorprese, dovrebbe vedere la luce proprio nella riunione di oggi del consiglio e che è subordinato, ha ripetuto più volte Montezemolo, all'accordo con i sindacati, decisivi per dare una svolta in questa fase turbolenta.
IL NODO
Non è bastato quindi il pressing di Abu Dhabi che ha cercato in tutti i modi e a più riprese di far tornare sui propri passi il presidente, né quello più soft di Intesa e Unicredit. Troppe le divergenze, più o meno palesi, con il management sulle strategie adottate, il rapporto con il governo, le relazioni sindacali, la stessa governance. Insomma, da più di 5 mesi Montezemolo, che ha ricoperto il ruolo senza percepire un euro di stipendio e senza deleghe operative, non si riconosceva in questa gestione, almeno non fino in fondo. Ma, nonostante dubbi e perplessità, aveva continuato a lavorare per smussare i toni tra i soci, cercando sempre un dialogo costruttivo con esecutivo e sindacati. Sopratutto spendendosi per tenere unita una compagine azionaria apparsa a tratti sfilacciata e che ha rischiato di frantumarsi, schiacciata dai conti in rosso e da un business plan non adatto ai tempi e alle sfide del mercato. Di certo a Natale, il 22 dicembre, Montezemolo ha compiuto un mezzo miracolo, evitando in extremis il fallimento del vettore in un cda fiume che si concluse solo alle 5 del mattino. Riunione in cui si decise di trovare nuove risorse finanziarie per scongiurare di portare i libri in tribunale.
Adesso toccherà a Luigi Gubitosi, sponsorizzato anche da Montezemolo che lo ha presentato agli arabi, ricoprire l'incarico di presidente esecutivo e di ad. La cooptazione dovrebbe avvenire oggi in cda, ma sulle deleghe c'è ancora qualche dettaglio da definire. Gubitosi, prima di accettare la sfida, vuole pieni poteri su strategie, personale, finanza, alleanze, marketing e comunicazione. Insomma, vuole la cloche di Alitalia per pilotarla fuori dalla tempesta perfetta in cui si trova. A Cramer Ball, che Etihad continua a sostenere, resterebbe solo un ruolo nel commerciale e per le rotte. Se ne riparlerà probabilmente in un prossimo cda. Domani invece, salvo rinvii, ci sarà l'atteso incontro con il governo. Sul tavolo, oltre alla linee guida del piano industriale anche il tema degli esuberi e di come gestirli: dovrebbero essere circa 2 mila, ma le banche ne vorrebbero molti di più. Montezemolo, e sarà il suo ultimo atto, preme invece per una linea soft con il sindacato e per coinvolgere i lavoratori nel rilancio della compagnia.

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