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Data: 16/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Voucher, Abruzzo al top tre milioni di ore lavoro

PESCARA - Tre milioni di ore vendute in Abruzzo nel 2016 attraverso i buoni lavoro, i cosiddetti voucher. Un dato fornito dall'ufficio studi della Uil regionale dove si rileva che in termini percentuali (il 2,1% di quelli venduti su tutto il territorio nazionale) si tratta di un ricorso massiccio allo strumento nato per regolamentare il lavoro domestico (colf e badanti) ma di cui si sono impadroniti negli anni della crisi molti altri settori produttivi. In testa sull'utilizzo dei voucher c'è la provincia di Chieti, seguita da Pescara, Teramo e L'Aquila.

FAMIGLIE La Cgil ha chiesto l'abolizione dei buoni lavoro con il referendum fissato per il 28 aprile. Proprio in queste ore il governo Gentiloni sta cercando di scongiurare il ricorso alla consultazione popolare con una modifica della legge che riporti i voucher nell'ambito di partenza, quello delle famiglie. La Cgil Abruzzo ha promosso una serie di incontri con i parlamentari regionali per sensibilizzarli sull'argomento. Ma anche le altre organizzazioni sindacali contestano lo straripamento dei buoni lavoro in tutti quegli ambiti dove è richiesta una prestazione occasionale di tipo accessorio, fino a un tetto massimo di 7.000 euro annui per i compensi. La pensa così anche Maurizio Spina, segretario della Cisl-Abruzzo: «I voucher sono uno strumento utile per certe forme di mercato del lavoro, ma hanno assunto una dimensione impropria. Vanno riportati alla collocazione originaria. A questo deve lavorare il governo». Uno strumento utilizzato anche dalla Regione. Sul portale www.abruzzolavoro.eu sono in pubblicazione le graduatorie relative al voucher Alta Formazione, come spiega l'assessore Marinella Sclocco: «In questo momento sono in liquidazione le somme per chi ha presentato le relative fatture nel mese di settembre rispetto alla scadenza di fine 2016. In graduatoria ci sono oltre 2.000 persone. In realtà - osserva l'assessore alla Formazione professionale - il termine voucher è improprio se associato a quello sul lavoro, visto che in questo caso sarebbe più esatto parlare di bonus».

INPS Secondo quanto riferito dal presidente nazionale dell'Inps, Tito Boeri, a gennaio 2017 i voucher venduti sono stati meno di 9 milioni in Italia, il livello più basso dopo quello del gennaio 2016. Una flessione che dovrebbe interessare anche l'Abruzzo, mentre adesso si aspettano notizie dal governo sulla modifica della legge. Oggi ogni voucher può avere un taglio che va da un minimo di 10 a un massimo di 200 euro, con una parte del compenso riservata alla quota contributiva del lavoratore che finisce nelle casse dell'Inps. Per riscuoterli basta recarsi negli uffici postali o presso i tabaccai autorizzati. Dal maggio scorso sono venute meno anche le limitazioni per le vendite dei voucher telematici a imprenditori e professionisti, purché preventivamente registrati sul sito Inps. Tanti, insomma, i fattori che hanno scatenato la corsa a uno strumento molto utilizzato in Abruzzo.

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