C’è un nuovo indagato nella maxi inchiesta della procura dell’Aquila sul parco didattico del Lavino: è un altro fedelissimo del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, l’ex assessore della giunta comunale di Lettomanoppello Fabio Ferrante, ora nello staff del governatore. Erano andati a mettere sotto sequestro il suo computer e il suo telefono gli agenti della Mobile di Pescara quando martedì si sono presentati negli uffici di viale Bovio a Pescara.
Ferrante è indagato per concorso nella turbativa della libertà nella scelta del contraente nel progetto del parco didattico del Lavino, del valore di 3,5 milioni di euro: un progetto dell’acclamatissimo Masterplan, di cui si è occupato in prima persona, tanto che gli agenti martedì’ sera hanno chiesto agli uffici informatici regionali di bloccargli la password di accesso ai sistemi online per poter procedere al sequestro di computer e telefono. Insieme a lui sono indagate altre persone, anche per falso: nella lista c’è l’architetto Gianluca Marcantonio, fatto nominare da D’Alfonso al Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
Il progetto riguarda sei Comuni: Roccamorice, Scafa, Abbateggio, San Valentino, Manoppello e Lettomanoppello, il paese di origine sia di D’Alfonso che di Ferrante. E la Provincia di Pescara è l’ente di gestione.
Con Ferrante salgono a 33 gli indagati nella maxi inchiesta sugli appalti della Regione: nella lista imprenditori, tecnici, professionisti e molti politici. Tra i quali il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, gli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe, e il segretario particolare del governatore, Claudio Ruffini.
ps: l’inchiesta non si ferma. Proprio per niente. Alla Regione nervi a fior di pelle.