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Pescara, 24/07/2024
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Data: 16/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - Comune, parla Lolli «Il futuro sindaco dovrà fare squadra». Intervista all’assessore regionale: «Il rifiuto a candidarmi? Di Benedetto e Pietrucci non sono due sprovveduti»

L’AQUILA Una decisione travagliata e riflettuta a lungo, quella di non candidarsi a sindaco dell’Aquila per il centrosinistra. Che, però, ha lasciato qualche deluso tra i compagni di partito di una vita. D’altra parte la politica è fatta di militanza e di amicizia, ma anche di opinioni diverse. C’è chi proprio non ha digerito la scelta del vicepresidente e assessore regionale, Giovanni Lolli, di rinunciare alla competizione elettorale per le amministrative, vedendola come un “tradimento”, anzi un “gran rifiuto”. Tutta acqua passata, ormai siamo già alla fase due: quella delle primarie per la scelta del candidato di centrosinistra tra il figlioccio politico di Lolli, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, e Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua ed ex sindaco di Acciano. «Non sono due sprovveduti, ma politici esperti e capaci», dice Lolli, durante l’intervista nel suo studio di Palazzo Silone. Assessore, perché ha rifiutato di candidarsi? «Se avessi creduto di essere l’unico in grado di far vincere il centrosinistra, avrei accettato. Invece penso che Chicco (Di Benedetto, ndc) e Pierpaolo siano due ottime figure. Il compito della classe dirigente è di andare alla radice dei problemi, in una città che negli ultimi mesi è ripiombata nel pessimismo, per via dello sciame sismico. Davvero si pensa di poter determinare il governo cittadino soltanto nel Comune? La dimensione dei problemi che abbiamo si risolve a livello nazionale, regionale ed europeo, visto che la gran parte delle risorse economiche sono comunitarie. C’è poi da seguire tutta la cabina di regia sui fondi per il 4% per lo sviluppo del cratere sismico. E serve chi sia in grado di tessere questo lavoro». È questo il suo compito? «Mi sto muovendo molto sul fronte del lavoro, e questo credo che mi venga riconosciuto. Il mio impegno in Regione è importante anche per L’Aquila. Dobbiamo continuare ad avere un parlamentare, che è in questo momento Stefania Pezzopane, anche se averne uno in più sarebbe meglio». Chi? «Potrebbe anche essere il sindaco uscente Massimo Cialente». Com’è rimasto con i compagni delusi? «Abbiamo fatto una discussione vera, è un onore che mi abbiamo visto come candidato sindaco. Il mio è stato un travaglio, perché gli argomenti dei compagni contano». Come dovrà essere il futuro sindaco? «Non esiste più il modello Cialente, è irripetibile. Al futuro sindaco dico di non pensare d’imitare Cialente, perché è inimitabile nella sua libertà d’azione e anche accentratore. Si deve passare al modello “squadra”. Nella quale lo stesso Massimo e l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, potrebbero avere un ruolo». Quali le priorità? «La ricostruzione, rilanciare il lavoro e l’occupazione, combattere lo spopolamento. Poi, centrale, è la questione della sicurezza delle scuole».

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