PESCARA «Blasioli al posto di Del Vecchio. I tempi saranno rapidi». Il sindaco Marco Alessandrini taglia corto sull’avvicendamento del presidente del consiglio Antonio Blasioli al posto del vice sindaco Enzo Del Vecchio chiamato dal presidente della Regione a capo della sua segreteria, in sostituzione di Claudio Ruffini prossimo al pensionamento. Ma il passaggio che il sindaco dà per scontato rischia di non essere così fluido come appare sulla carta. I problemi, se non ci sarà un accordo a breve, potrebbero arrivare proprio dal Pd che si presenta spaccato sul nome del successore di Blasioli. Da una parte i renziani (Fabrizio Perfetto, Piero Giampietro, Giacomo Cuzzi, Leila Kerchoud e Francesco Pagnanelli) che chiedono un riequilibrio e puntano alla Presidenza per il più votato del Consiglio Francesco Pagnanelli, costretto in passato alla ritirata per i posti di assessore e capogruppo andati invece a Giuliano Diodati e a Marco Presutti. Dall’altra, quest’ultimo, Emilio Longhi e Pierpaolo Zuccarini che, tra gli altri, spingono per Presutti. Un braccio di ferro che si gioca sul filo delle ore, e che per il “bene” di Del Vecchio e soprattutto per il rispetto di D’Alfonso ispiratore dell’operazione, dovrebbe concludersi senza colpo ferire, accontentando l’ala giovane e più in credito del partito. Ma se così non fosse, se non dovesse andare come pure si augura il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio («Presutti già svolge un ruolo importante, non è una questione di essere all’altezza ma di criteri di rappresentanza e consensi») le cose potrebbero mettersi storte. Non solo. Sul piatto della bilancia per la quieta migrazione di Del Vecchio in Regione, le forze di maggioranza e parte dello stesso Pd mettono, sempre in nome del riequilibrio di coalizione, anche la poltrona dell’assessore al Verde e all’Anagrafe Laura Di Pietro, prossima al parto. Un assessore “di” Blasioli, che lo stesso continua a difendere a spada tratta in nome «del grande lavoro svolto» e anche, replicando a chi già la vorrebbe fuori dalla giunta per l’imminente maternità, in nome «del rispetto per le donne in gravidanza». «Stiamo pensando a progetti futuri», dice di lei Blasioli, «abbiamo un assessore che sta facendo benissimo, perché dovrebbe lasciare?». «Riequilibrio della coalizione», gli mandano a dire elegantemente quelli che, «non ora, ma dopo il parto sì», aspettano le dimissioni dell’assessore che altrimenti sbilancerebbe il peso politico di Blasioli una volta in giunta come vice sindaco. E anche in considerazione che al suo posto in consiglio entrerebbe il primo dei non eletti Stefano Casciano, a lui molto vicino. Un posto, quello dell’assessore Di Pietro, ambito pure dai liberali come Peppino Bruno che ancora non digeriscono il siluramento dell’assessore Sulpizio e sperano così in un pareggio di conti. Per ora, per mere questioni di facciata pare di capire, l’assessore Di Pietro resterà al suo posto mentre come in una cristalleria i diretti interessati, primo fra tutti Del Vecchio, almeno all’apparenza cercao di muoversi il meno possibile. «C’è una riflessione in atto», dice il vice sindaco che si dice «lusingato dalla richiesta del presidente della Regione». Ma per accettarla, ribadisce, «va trovata la soluzione giusta». In pratica, va chiusa la catena che parte da lui, prosegue con Blasioli e finisce con il nome da piazzare al posto di Blasioli. «Non farò mai nulla che metta in difficoltà il Comune e la città», ribadisce il vice sindaco con le deleghe più importanti di tutta la giunta (dai lavori pubblici al personale passando per demanio, protezione civile, polizia municipale e manutenzione stradale), «ma certo la richiesta del presidente della Regione dovrebbe lusingare tutta la città, in un momento in cui in ballo ci sono le questioni del mare, del depuratore, le periferie e il masterplan. Questioni per cui sarebbe importante la presenza, all’interno della regia regionale, di chi conosce la macchina comunale». I tempi? «Forse se n’è già parlato troppo, la soluzione o c’è o non c’è», chiosa Del Vecchio. «Ma dove ci sono le persone di buon senso e di buona volontà», aggiunge, «la soluzione si trova sempre. Io contino comunque a lavorare». Dal canto suo Blasioli, che come Del Vecchio ha già preparato gli scatoloni, formalmente prende tempo: «Voglio parlarne con mia moglie, si tratta comunque di un cambio di vita importante, domenica sera al massimo darò la mia risposta al sindaco. Ma è chiaro che se la comunità chiama rispondo». GSul tavolo del nuovo ufficio Blasioli dovrebbe ritrovare le deleghe di Del Vecchio ai Lavori pubblici, alla polizia municipale e al personale. Il demanio dovrebbe andare all’assessore all’Ambiente Loredana Scotolati mentre la parte della viabilità potrebbe andare all’assessore all’Urbanistica Stefano Civitarese, il docente della D’Annunzio nominato lo scorso ottobre con l’obiettivo, anche, di ridisegnare la mobilità cittadina.