Il buon funzionamento di una riforma che coinvolge le società partecipate, afferma Massimo Roncucci Presidente Asstra, non può prescindere dalla necessità di consentire alle tante società pubbliche virtuose non solo di poter partecipare alle gare anche fuori dal territorio di riferimento, ma anche di presentarsi a questo importante appuntamento in condizioni di parità formale e sostanziale rispetto agli altri competitors pubblici e privati. Assoggettare le società controllate operanti in mercati aperti alla concorrenza, con le regole e logiche proprie delle pubbliche amministrazioni, significa comprimere ingiustificatamente ed illegittimamente la capacità e la libertà gestionale di queste procurando inevitabili svantaggi competitivi in danno delle stesse e, quindi, depauperamento del valore che queste rappresentano per gli enti pubblici e le collettività di riferimento.