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Data: 18/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Le imprese abruzzesi: un errore l’abolizione dei voucher. Ballone (Confindustria): provvedimento incomprensibile, Di Costanzo (Cna): vitali per le microaziende. Federici (Coldiretti): ora strumenti sostitutivi. Duro il giudizio della Cisl

PESCARA Fanno fronte comune, le associazioni di categoria abruzzesi, nel dire no al decreto legge che ha abolito i voucher, i buoni lavoro validi per l'occupazione occasionale, e che di fatto ha impedito il referendum della Cgil. Contraria all'abolizione, la Cna, la Confederazione nazionale che riunisce gli artigiani. Per il direttore, Graziano Di Costanzo, «è stato sbagliato abolire i voucher, casomai andavano disciplinati in modo diverso. Probabilmente», aggiunge, «ne è stato fatto un abuso, ma per le micro imprese hanno avuto una funzione vitale. Pur non sostituibile con il lavoro dipendente, il voucher rappresentava una disciplina per i piccoli lavori e ora il problema lo avranno anche le famiglie. Penso», continua Di Costanzo, «a quando si dovrà chiamare un giardiniere, per esempio. E il rischio è che torni il lavoro nero». Analoga la riflessione del presidente di Confindustria regionale, Agostino Ballone. «Si tratta di un provvedimento incomprensibile, per la sua portata perentoria», sottolinea Ballone riferendosi al decreto legge, «mentre invece la funzione dei voucher andava aggiornata o modificata. Gli abusi ci sono stati, sì, ma ora si metterà in difficoltà tutta una serie di imprese che per la loro attività avevano necessità - vista la discontinuità che consentivano i voucher - di attingere a questo istituto. Sia lo Stato, sia il lavoratore, sia le imprese», osserva Ballone, «ne traevano vantaggio. Ora va trovata una soluzione». Il decreto del governo non è piaciuto neanche alla Confcommercio regionale. «Noi siamo molto perplessi su questa vicenda», dice subito il direttore regionale, Celso Cioni. «I voucher erano uno strumento molto utile, per chi lo usava in maniera corretta. Purtroppo, però, in alcuni casi ci son stati degli utilizzi anomali». Ad essere colpiti, con l'abolizione dei voucher, per Cioni saranno soprattutto settori come quelli del «turismo. Per gli alberghi, erano utili per tamponare la stagionalità. In generale, erano uno strumento straordinario, utile per esigenze straordinarie». Confesercenti, attraverso il direttore regionale, Lido Legnini, fa sapere di «non essere favorevole all'abolizione. Eravamo disponibili a delle modifiche sugli abusi, però assolutamente contrari all'abolizione. Si trattava di uno strumento agile», rileva Legnini, «utile nei settori della ristorazione e del turismo. I voucher, ora, dovrebbero essere reintrodotti proprio per questi due settori, mentre si potrebbe limitarne l'uso per gli altri». Per Giulio Federici, infine, direttore regionale di Coldiretti Abruzzo, «con l'eliminazione dei buoni lavoro perderebbero opportunità di occupazione nei campi, per integrare il proprio reddito, tantissimi studenti, pensionati e cassa integrati, che, allo stato attuale, vengono impiegati esclusivamente in attività stagionali. Attività che in Abruzzo sono soprattutto vendemmia e raccolta dell'olivo».

Duro il giudizio della Cisl (da www.cisl.it)

Duro il giudizio della Cisl sul via libera del Consiglio dei Ministri al decreto sull''abrogazione dei voucher. "Si tratta di una decisione tutta politica ed incomprensibile dal punto di vista del merito- ha sottolineato il Segretario confederale Cisl, Gigi Petteni oggi a Roma a margine del Seminario Cisl e Ial Cisl sulle politiche attive. "Da anni come Cisl abbiamo sostenuto la necessità di interventi precisi e modifiche mirate per evitare il 'deterioramento' del sistema voucher, il Governo è stato sordo ed ottuso, non ci ha mai ascoltato". "Per ragioni prettamente politiche- conclude Petteni- è passato dal 'tutto' al 'niente', il contrario di quello che fanno i riformisti e che invece fanno gli inaffidabili".

"La scelta che si va profilando relativa alla completa abolizione dei voucher dà un segnale evidente di come la politica non sia in grado di stare al passo con il lavoro che cambia, ma faccia prevalere scelte tattiche e di convenienza di parte". Così il Segretario Confederale Cisl Gigi Petteni ribadendo come la Cisl chieda "da sempre di ridurre drasticamente l’utilizzo del voucher che è stato fonte di molti abusi da noi denunciati con forza, ma l’abolizione completa significa, come da molti segnalato, ricondurre nel sommerso tutta una serie di attività. Tant’è vero che la stessa maggioranza di Governo fa sapere che più in là, ma dopo aver superato le elezioni amministrative, proporrà un nuovo strumento. Una vera beffa - osserva- soprattutto per chi ha proposto il referendum".
"Non possiamo dunque fare altro che constatare che le posizioni che esprime ora il Ministro del lavoro sono incoerenti con quelle tenute al tavolo da mesi, peraltro vanificando gli sforzi di sintesi della Commissione Lavoro della Camera. Siamo di fronte ai riformisti che smontano le riforme. Quando avrebbero dovuto restringerne e limitarne l’uso il Governo rispondeva che non era opportuno, mentre ora, invece che a una correzione, pensano a una cancellazione. Noi non ci stiamo all’inganno che intendono fare, – ha ribadito – perché il lavoro è una cosa seria e i lavoratori vanno rispettati: vogliono cancellare i voucher per poi ripresentarli sotto falso nome dopo le elezioni amministrative. È la dimostrazione evidente che la politica non può modificare la realtà: il lavoro cambia e sta cambiando, e la politica è assolutamente inadeguata a capire e a cogliere i cambiamenti del lavoro. Ecco perché è opportuno che le forze sociali riprendano con vigore il ruolo della contrattazione, il ruolo dei corpi intermedi, perché la politica dimostra ogni giorno che nel contatto con la realtà può solo creare disastri, facendo retrocedere questo Paese che invece ha grandi potenzialità anche sul versante della competizione".

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