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Data: 18/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Per Alitalia 2.437 esuberi: è sciopero

ROMA Muro contro muro. I sindacati hanno bocciato il piano Alitalia che prevede 2.037 esuberi tra il personale di terra e altri 400 tra assistenti di volo (300) e piloti (100), portando così il conto a quota 2.437. Lo hanno fatto al termine del primo confronto con l'azienda a Fiumicino, proclamando subito uno sciopero di 24 ore per il 5 aprile. Parte quindi con il piede sbagliato la trattativa decisiva per salvare la compagnia dal fallimento. Senza l'ok dei sindacati sia le banche azioniste (Intesa e Unicredit), sia Etihad non sono intenzionate ad andare avanti, c'è infatti ossigeno finanziario solo fino ad aprile. E viste le prime reazioni non si può essere ottimisti. Ieri l'ad Cramer Ball, accompagnato dal futuro presidente esecutivo Luigi Gubitosi, hanno ribadito alle organizzazioni sindacali che i sacrifici sono «dolorosi e necessari» per invertire la rotta, mostrando nelle slides i risparmi previsti anche con la messa a terra di 20 aerei. Complessivamente nel 2017 il taglio del costo del lavoro dovrebbe arrivare a 164 milioni, tra esuberi, maggiore produttività e riduzione degli stipendi. Nel dettaglio sono a rischio 1.338 lavoratori di terra a tempo indeterminato, 558 a tempo determinato e 141 all'estero. A questi si aggiungerebbero 400 naviganti, piloti e hostess, per i quali la solidarietà difensiva scade ad agosto. In più l'azienda ha chiesto tagli salariali del 28% per i piloti del medio raggio, 22% per i piloti di lungo raggio e 32% per gli assistenti di volo. Il tutto per avvicinarsi il più possibile al modello low cost.
La riduzione è invece del 51% per il personale degli uffici e del 20% per il personale operativo non di volo. «Si stratta - dice il segretario nazionale della Fit Cisl Emiliano Fiorentino - di un errore strategico perchè è impossibile inseguire le low cost sul loro terreno, è un piano di sopravvivenza e non di sviluppo, che va rigettato». Sulla stessa linea l'Anpac che parla di un business plan «industrialmente evanescente ed immotivatamente persecutorio». «Così non è credibile, con tagli su costo del lavoro e organici e un'ipotesi molto remota di aumento dei ricavi», ha osservato Claudio Tarlazzi della Uilt. Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si schiera con i lavoratori.

STOP DEI CONTROLLORI DI VOLO Prima dello sciopero del 5 aprile ci sarà quello dei controllori di volo lunedì 20 marzo dalle 13 alle 17 che ha già costretto Alitalia a cancellare il 40% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali.
Tornando al piano industriale Ball ha anche assicurato che ci sono «fino a 500 assunzioni» di personale navigante fra piloti e assistenti di volo dal 2019, con l'ingresso in flotta di 8 nuovi aeromobili di lungo raggio fra il 2017 e il 2021. L'obiettivo, come noto, è potenziare il lungo raggio con l'apertura di una decina di nuove rotte e destinazioni (Delhi, Mexico City, Buenos Aires, Washington). Sempre la compagnia ha messo nero su bianco che si attende 248 milioni di risparmi con le esternalizzazioni e 22 milioni dalla revisione della joint venture Nord Atlantica.
Ora la palla passa al Governo che ha convocato azienda e sindacati per lunedì, quando i ministri Calenda, Delrio e Poletti tenteranno una mediazione. Presente al tavolo ieri, come accennato, anche Gubitosi, che, in un clima difficile, ha fatto sorridere i sindacati osservando, lui napoletano verace, come fosse stato scelto come primo giorno per conoscerli un giorno sfortunato, un venerdì 17.
Al governo i sindacati chiederanno un supporto forte sul fronte degli ammortizzatori sociali e una riduzione netta degli esuberi, mentre sia la compagnia che le organizzazioni dei lavoratori solleciteranno una riduzione dei privilegi delle low cost che, senza inversioni di rotta, finiranno col conquistare tutto il mercato di Alitalia.

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